Monkey Man recensione film di Dev Patel con Dev Patel, Sharito Copley, Pitobash, Vipin Sharma, Sikanda Kher e Sobhita Dhulipala
Monkey Man si tuffa a capofitto nel mondo di Kid – interpretato da Dev Patel – che si fa strada tra le baracche opprimenti di uno slum indiano, guidato da un desiderio di vendetta.
Le scene di combattimento coreografate con maestria e uno stile visivo mozzafiato catturano l’attenzione, ma il film vacilla sotto il peso di un ritmo incostante e di una narrativa confusa, lasciando un’esperienza cinematografica di sapore agrodolce.
Patel, al suo debutto alla regia, dimostra la sua passione per i film d’azione, omaggiando i grandi del passato come Clint Eastwood e Bruce Lee. Le sequenze di combattimento sono elettrizzanti e brutali, coreografate con precisione e girate con uno stile dinamico. Lo stile visivo del film è altrettanto impressionante, con inquadrature audaci e una tavolozza di colori vibrante che immerge lo spettatore nel mondo di Kid.
Tuttavia, l’ambizione narrativa di Monkey Man si traduce in un ritmo irregolare e in una storia che fatica a trovare la sua coerenza. La vendetta di Kid lo porta a confrontarsi con una serie di antagonisti, tra cui un poliziotto corrotto e un guru-politico manipolativo. Ma la trama si snoda tra flashback onirici e simbolismo religioso, creando una confusione che intralcia il flusso narrativo.
Nonostante la performance convincente di Patel nel ruolo di Kid, il personaggio manca di profondità e sfumature. Il cast di supporto, seppur talentuoso, non ha lo spazio necessario per sviluppare appieno le peculiarità dei diversi personaggi. Di conseguenza, il film fatica a creare un legame emotivo con il pubblico.
Monkey Man regala momenti di azione elettrizzante con uno stile visivo innegabilmente accattivante. La sua rappresentazione cruda della vendetta e l’esplorazione delle ingiustizie sociali offrono spunti di riflessione interessanti. L’ambientazione nell’India dei derelitti e degli ultimi lo fa sembrare un The Millionaire più crudo e, forse, più divertito. Tuttavia, i problemi di ritmo, la narrativa confusa e lo sviluppo superficiale dei personaggi impediscono al film di raggiungere il suo pieno potenziale.
Un’opera d’esordio imperfetta, ma ricca di promesse
Nonostante le imperfezioni, Monkey Man rappresenta un promettente debutto alla regia per Dev Patel. La sua passione per il cinema e il suo talento visivo sono evidenti, lasciando intravedere il potenziale per un futuro cinematografico brillante.
Un film che si presenta con grandi ambizioni ma non riesce a soddisfarle pienamente. Un’esperienza cinematografica che lascia un senso di “ci siamo quasi” e di attesa per il prossimo lavoro di Patel.
