Morbius recensione film di Daniel Espinosa con Jared Leto, Matt Smith, Adria Arjona, Jared Harris, Al Madrigal e Tyrese Gibson
È arrivato nelle sale Morbius, il nuovo film del Sony’s Spider-Man Universe con protagonista Jared Leto
Si è parlato tanto di Morbius: si tratta del terzo film del Sony’s Spider-Man Universe, dopo Venom e Venom – La furia di Carnage. Ricordiamo, infatti, che Sony possiede i diritti di Spider-Man e che ha collaborato con Disney per le pellicole e le apparizioni di Tom Holland all’interno del Marvel Cinematic Universe.
Questa volta, ci troviamo in un’origin story su un nuovo personaggio da introdurre nell’universo di Spider-Man: Morbius.
Facciamo conoscenza del piccolo Michael Morbius, un bambino affetto da una rara malattia ematica, che gli impedisce di creare sangue. Proprio per questo, lui e gli altri bambini che sono affetti dalla stessa malattia, si sottopongono quotidianamente a delle trasfusioni. Tra questi c’è il nuovo arrivato, Lucien, che viene soprannominato Milo.
Michael Morbius mostra, fin da piccolo, delle capacità intellettive straordinarie: crescendo, diventa un medico e vince un premio Nobel (che rifiuterà) per aver sviluppato il sangue sintetico. Purtroppo, il sangue sintetico è solo un palliativo per lui, che non riesce a guarirlo. Il dottore, però, sta cercando di trovare una cura e crede di averla trovata, mescolando il DNA umano con quello dei pipistrelli vampiri.
Dopo diversi tentativi, crede di esserci riuscito e chiede a Milo, con cui è ancora amico e ora è un milionario, alcuni fondi per poter sviluppare la sua idea.
Ottenuti i fondi necessari, continua i suoi esperimenti illegali su una nave mercantile, in acque internazionali. Qui, decide di sottoporsi al suo stesso siero, che sembra funzionare, ma che poi lo rende una creatura assetata di sangue. Morbius si trasforma in una specie di vampiro e uccide tutto l’equipaggio.
Tornato a New York, si rende conto di ciò che ha fatto, ma anche che, grazie a quel siero, sembra essere guarito. Purtroppo, l’effetto dura qualche ora e il sangue sintetico, da lui inventato, sembra non bastare più.
Dal punto di vista fumettistico, Morbius è sicuramente un personaggio minore in casa Marvel. Fa la sua prima apparizione in Amazing Spider-Man, nell’ottobre del 1971 ed è uno dei nemici di Spider-Man, Blade e Ghost Rider.
Ma ora siamo nell’universo cinematografico, anche se non della Marvel. I riferimenti a Spider-Man, che avevamo visto nel trailer, non sono presenti nella pellicola, come il murales che raffigurava il supereroe, vicino alla scritta “Assassino”, che avrebbe potuto ricordare lo Spider-Man di Tom Holland, alla fine di Far From Home, quando viene accusato dell’omicidio di Mysterio.
Ebbene, escluse le due scene post-credit (forse la parte più interessante della pellicola) e un dettaglio veloce su una copia del Daily Bugle, non sembra che il film segua lo Spider-Man del MCU, così come era successo ai due capitoli dedicati a Venom.
Partiamo dalla scelta del protagonista: Jared Leto interpreta Morbius ed è come se si trovasse nel suo habitat naturale. Lo stile dark e simil horror ben sta sul premio Oscar. Leto ci regala una buona performance, ma su una caratterizzazione e sceneggiatura abbastanza carenti. Probabilmente il regista Daniel Espinosa voleva dargli una caratterizzazione dark e tormentata, proprio per il dilemma che si trova ad affrontare. Purtroppo la resa non è delle migliori e quello di Morbius rimane un protagonista a metà.
Ancora più deboli gli altri personaggi: troviamo Matt Smith che interpreta l’amico milionario Milo, Adria Arjona che interpreta Martine, la collega (e interesse amoroso) del dottor Morbius e uno sprecato Jared Harris, nei panni del mentore del protagonista, nonché suo medico curante da bambino.
Morbius mette le radici nel genere horror usando qualche stratagemma del genere cinematografico: atmosfere buie, qualche jumpscare e, ovviamente, un protagonista che ricorda una versione vampiresca del classico Il dottor Jekyll e Mr. Hyde.
Sappiamo che il prossimo titolo, attesissimo peraltro, della Marvel, Doctor Strange nel Multiverso della Follia sarà la prima pellicola Marvel horror e ci aspettiamo molto dalla regia di Sam Raimi.
In Morbius, Sony sembra aver voluto anticipare questa mossa, con un film che, in realtà risulta poco riuscito.
Nei 104 minuti (forse troppo pochi) di Morbius vediamo le sue origini, la condizione del protagonista, la sua voglia di essere una persona normale e di guarire dalla sua malattia. Vediamo anche come un suo esperimento lo renda un vampiro assetato di sangue. Quindi, la prima parte della pellicola è abbastanza completa e dettagliata.
Per la seconda metà, purtroppo, non va altrettanto bene: il migliore amico del protagonista diventa il villain della storia, un espediente già visto e rivisto. Milo non accetta gli avvertimenti del suo amico sulla pericolosità del siero e lo prende a cuor leggero. Si trasforma anche lui in una bestia assetata di sangue, ma ha una visione diversa rispetto a Morbius, poiché a lui non interessa degli omicidi di cui si macchia, ma gli basta stare bene ed essere finalmente guarito.
Anche qui, abbiamo un espediente narrativo stravisto: un migliore amico che diventa nemico a causa di una visione diametralmente opposta da quella del protagonista.
Matt Smith ci ha abituati a performance eccellenti, basti pensare alla sua interpretazione in The Crown e quella in Ultima notte a Soho, dove interpretava, anche lì, un personaggio abbastanza oscuro e sibillino.
Ma in quest’occasione viene ridotta la sua bravura ad un personaggio che è solo una macchietta: un milionario malato, stanco di esserlo, che decide consapevolmente di diventare un assassino, per conto di se stesso.
Daniel Espinosa cambia registro a metà dell’opera: quello che poteva essere un buon horror, diventa un cinecomic di second’ordine, facendo perdere credibilità anche alla prima parte della pellicola.
Il finale, che vede la grande battaglia fra i due protagonisti, è totalmente privo di pathos e non brilla per effetti speciali: la scelta di rendere sfumati i palazzi, per rendere visivamente i poteri di Morbius, simili alla natura del pipistrello, non convincono (al contrario, la computer grafica migliora quando vediamo la trasformazione del dottor Morbius nel mostro). Inoltre, la battaglia è fin troppo caotica e repentina per farci rendere conto di quello che sta succedendo.
L’unica parte che forse risveglia la pellicola di Daniel Espinosa (ma neanche più di tanto) sono le due scene post-credit, che lanciano un amo agli avvenimenti di Spider-Man: No Way Home, con una nostra vecchia conoscenza. Anche qui, però, occorrerà vedere quanto Morbius interagirà col personaggio di Spider-Man (qualunque versione sia). Se accadrà, speriamo vivamente che il personaggio del vampiro Morbius verrà trattato con maggiore accuratezza, rispetto a questa fallimentare origin story.
Morbius non è un horror e non è un cinecomic, ma semplicemente un film non riuscito, privo dell’ironia di Venom e privo della credibilità degli altri titoli Marvel.
Una pellicola che crede fin troppo in se stessa e fallisce proprio in questo intento.