Motherland: Fort Salem recensione serie TV di Eliot Laurence con Taylor Hickson, Ashley Nicole Williams, Jessica Sutton, Amalia Holm e Demetria McKinney
Disponibile su Amazon Prime Video, Motherland: Fort Salem è una serie tv ideata da Eliot Laurence. Gli USA sono un paese in cui gli Accordi di Salem hanno determinato la fine delle persecuzioni delle streghe molto prima di come ci racconta la storia. Grazie agli Accordi, le discendenti delle streghe costituiscono la forza armata che protegge gli Stati Uniti dai principali avversari.
Le aspiranti guerriere sono addestrate a Fort Salem, sotto la guida di Sarah Alder (Lyne Renée), che strinse gli Accordi di Salem. Raelle Coral (Taylor Hickson), Abigail Bellweather (Ashley Nicole Williams) e Tally Craven (Jessica Sutton) sono le protagoniste di Motherland: Fort Salem. Sono tre streghe provenienti da famiglie e situazioni diverse, costrette a fare squadra e a superare le minacce poste dalla Mattanza, organizzazione terroristica che provoca suicidi di massa in tutto il paese.
Motherland: Fort Salem – femminilità e stregoneria
Intrecciando femminilità e stregoneria, la serie ci trasporta in una linea temporale diversa dalla nostra, in cui le streghe non sono state sterminate, ma hanno trovato un modo per sopravvivere e diventare la principale forza armata del paese.
Le streghe usano come armi principali la loro voce, modulata a seconda del ‘Seme’ (l’equivalente di un incantesimo) che intendono usare. L’associare la voce delle donne a un’arma è significativo, dal momento che, numerose volte e ancora oggi la voce femminile è soppressa. La stregoneria era vista come una pratica legata al peccato e alla sfera della sessualità, dunque, non sorprende che le istituzioni religiose del XVII secolo premessero per abolirla.
Tra le accuse principali rivolte alle sedicenti streghe vi era, spesso, quella di avere rapporti con il maligno. Ma in generale, si faceva riferimento alle relazioni extra-matrimoniali o saffiche. I sabba, in cui le streghe si riunivano, erano visti come orge, in cui venivano consumati anche rapporti lesbici, intollerabili e peccaminosi per la cultura dell’epoca. Inoltre, ad essere accusate di stregoneria erano le donne più povere, quelle emarginate, spesso sole, prive di un appoggio maschile o che non erano sposate.
Motherland: Fort Salem: una storia differente
In Motherland: Fort Salem, invece, la storia è andata diversamente e la stregoneria ha permesso alle streghe di essere accettate, ma addirittura di ottenere emancipazione e potere. Abigail, ad esempio, discende da un’antica stirpe di streghe appartenenti alla comunità black e che hanno ottenuto la libertà dalla schiavitù, combattendo con ogni mezzo. Nella serie, inoltre, sono richiamate le tradizionali feste pagane, come Beltane, antica celebrazione che avveniva tra il solstizio di primavera e il solstizio estivo, in cui le streghe danzano e accrescono la loro energia, anche tramite l’esperienza del piacere sessuale. Una sorta di Ballo scolastico, ma fortemente legato all’espressione della propria magia e della consapevolezza di se e del proprio piacere.
La serie offre una visione femminile e femminista della storia. Infatti, è stato grazie alle streghe che gli USA sono diventati una grande potenza, con una donna nera come Presidente.
Politica e attualità tra teen drama e coming of age
Il percorso delle protagoniste è, ovviamente, un viaggio di costruzione di se stesse e di crescita, in cui affrontano prove, imparano a combattere insieme e vivono le situazioni tipiche dell’adolescenza: rivalità, relazioni, scoperta del proprio potenziale. Il tutto mentre intorno a loro si prendono accordi per attacchi internazionali, complotti politici e missioni di guerra. Non bisogna dimenticare, infatti, che le streghe sono destinate a combattere in prima fila e a perdere la vita.
Le tre protagoniste sono tutte ben caratterizzate e con storyline interessanti e che vengono approfondite: Raelle è reduce da un trauma del passato, ha poteri di guarigione e intreccia una relazione con Scylla, una misteriosa ragazza. Abigail è viziata e arrogante, ma sente il peso del lignaggio familiare che la spinge a essere sempre la migliore. Infine, c’è Tally: ingenua e positiva, in grado di equilibrare i toni troppo alti delle compagne e dotata di un grande potenziale.
La serie scorre piacevolmente fino alla fine, con 10 episodi in cui i vari colpi di scena riescono a tenere l’attenzione dello spettatore. A parte qualche piccolo inciampo, Motherland: Fort Salem risulta una serie ben costruita, lineare e con buoni personaggi. Decisamente è la serie per chi ha amato Charmed, Cursed, Le terrificanti avventure di Sabrina e tutte quelle in cui magia e femminismo sono strettamente intrecciati.
Rinnovata per una seconda stagione, Motherland: Fort Salem è disponibile in streaming su Amazon Prime Video.