Il 24 ottobre 2003, esattamente 16 anni fa, usciva in Italia uno dei capolavori di Clint Eastwood: Mystic River
Mystic River, oltre ad esser uno dei migliori degli anni Duemila, è anche il film che si discosta maggiormente dalla linea registica di Eastwood, che si allontana dalle sue solite tematiche, per darci questo drama-thriller con un cast stellare.
Il film si apre su tre ragazzini: Jimmy Markum (Sean Penn), Dave Boyle (Tim Robbins) e Sean Devine (Kevin Bacon). I tre amici sono cresciuti insieme nel quartiere operaio di Boston e passano la loro vita a giocare a baseball per strada, così come fanno tutti gli altri ragazzini.
Ma la loro vita cambia per sempre quando ai tre ragazzini si avvicina un uomo, apparentemente un poliziotto, che li sgrida per la loro condotta e intima a Dave di salire in macchina per tornare a casa (sul sedile anteriore c’è anche un apparente sacerdote); il bambino sparisce per quattro giorni, senza che nessuno sappia cosa gli sia successo.
La storia si sposta a 25 anni dopo, quando i tre amici si riuniscono dopo la barbara uccisione della figlia di Jimmy (la scena della scoperta del corpo da parte del padre è senza dubbio un momento estremamente straziante, grazie alla grandiosa performance di Sean Penn e alla sublime fotografia di Tom Stern).
Sulla morte della figlia di Jimmy, indaga Sean, diventato un poliziotto del Massachusetts State Police. Uno dei principali sospettati è proprio Dave, che la sera dell’omicidio è stato visto tornare a casa a tarda notte, coperto di sangue.
La storia si muove intorno alle figure dei tre amici e di come si trovino di nuovo invischiati insieme, dopo il terribile evento che li ha segnati per tutta la vita.
Mystic River è stato apprezzato tantissimo sia dalla critica che dal pubblico ed ha ricevuto sei nomination agli Oscar, vincendone due: Sean Penn come Migliore Attore Protagonista e Tim Robbins come Miglior Attore Non Protagonista, bissando le vittorie nelle rispettive categorie ai Golden Globe.
Il finale indica l’ineluttabilità della tragedia, perché un evento drammatico come quello accaduto ai tre ragazzini, è riuscito a segnare tre vite. Vediamo il “sogno americano” andare in pezzi, con un evento che riesce a mandare in malora le vite dei tre uomini: Jimmy è dedito all’alcol ed ha rapporti malavitosi, Dave è condannato a vivere una vita di diffidenza e pregiudizi verso gli altri per colpa dell’abuso subito e Sean, l’unico ad avere una carriera pulita, è comunque funestato dai fantasmi del passato.
Mystic River, tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, mostra come nessuno di noi sia privo di zone oscure, anche i più insospettabili hanno qualcosa da nascondere. Eastwood ci mostra come un evento possa rovinare una vita (in questo caso tre) e di come sia impossibile cancellare il proprio passato, ci racconta una storia ambientata in un’America nera, usando il suo solito pessimismo.
“A volte penso che ci siamo saliti tutti e tre insieme in quella macchina”
La conclusione è piuttosto ambigua, ma riassume perfettamente l’intera trama: Jimmy riesce a placare la sete di vendetta per l’uccisione di sua figlia e uccide Dave, credendolo colpevole. Contemporaneamente scopriamo che Dave non era effettivamente il colpevole, ma Sean lo ha scoperto troppo tardi.
L’ultima scena rappresenta una parata e un ultimo sguardo tra Sean e Jimmy: il primo terrà d’occhio il secondo, perché è a conoscenza di quello che ha fatto; sullo sfondo, vediamo la moglie di Dave alla disperata ricerca di suo marito, che non tornerà mai.