Napoli Eden recensione docu-film di Bruno Colella con Annalaura di Luggo, Francesco Gallo Mazzeo, Olindo Preziosi, Eugenio Bennato e Enzo Gragnaniello
C’è un immaginario molto diffuso su Napoli, celebrata e vilipesa più volte in film e serie tv che di volta in volta volevano mostrare solo un aspetto del capoluogo campano. In questo immaginario, Napoli diventa spesso set di rivolte e scontri tra gruppi rivali (Gomorra), ma è anche il teatro in cui si esibiscono personalità eccentriche, dotate di una saggezza popolare ancora oggi ineguagliabile (Così parlò Bellavista). E, ovviamente, Napoli è la patria di una comicità antica (i film di Antonio De Curtis, in arte Totò), legata alla commedia delle maschere, dei tipi fissi, di personaggi diventati iconici (Qui rido io).
Napoli Eden, docu-film diretto da Bruno Colella, prodotto da Annydi Productions e con protagonista la poliedrica artista Annalaura di Luggo, si inserisce con passo energico in questa lunga scia di titoli e rappresentazioni e mostra una visione innovativa e grintosa della città. L’intenzione del docu-film è annunciata già nelle prime inquadrature della storia: Annalaura in giro per i vicoli dei Quartieri Spagnoli, al telefono con il marito, l’avvocato Olindo Preziosi, frustrata perché il suo nuovo progetto non è stato compreso.
Bastano poche linee di dialogo e l’associazione tra Napoli e Annalaura è immediata: entrambe sono un concentrato di energia, passione ed entrambe sono spesso incomprese. Napoli Eden è il viaggio di questa artista e della città che abita fin da piccola, un viaggio che attraversa tutte le zone della città, dai Quartieri Spagnoli, agli stabilimenti della Fiat, al lungomare di Mergellina, alla cappella di San Severo con splendide inquadrature sul Cristo Velato. E il filo conduttore è il progetto di Annalaura: installare quattro opere di alluminio riciclato nei luoghi più significativi della città. Ad aiutarla ci saranno i ragazzi dei Quartieri, in un connubio splendido di arte e sociale, per aiutarli a riscoprire la bellezza che li circonda.
La creatività ed energia della protagonista sono costantemente minacciati dal bigottismo e dalle beghe burocratiche, che non comprendono come un elemento umile come l’alluminio possa trasformarsi in qualcosa di splendido e con una nuova linfa vitale. Allo stesso modo sono visti i ragazzi dei Quartieri, abituati a sopravvivere come possono, con situazioni famigliari difficili e figure genitoriali assenti. Esattamente come con l’alluminio, anche con loro Annalaura compie un’opera di ricostruzione e di trasformazione, modellando i loro cuori e il loro animo per ridare loro speranza e luce. Bellezza che abbonda nelle strade della città e in chi la abita e così la camera e il regista indugiano sui volti degli abitanti dei vicoli, per catturarne l’essenza più intima, la loro autenticità, così come fa Annalaura fotografando le iridi di questi personaggi.
Napoli Eden è un viaggio meraviglioso, dal forte simbolismo, animato da un desiderio di rinnovamento e speranza che accomuna sia la sua protagonista, sia i suoi progetti. Un viaggio che ha come scopo la creazione di una nuova Napoli, di un Eden luminoso, che possa portare nuova linfa in una delle città più antiche e splendide d’Italia.