Nero a metà: intervista a Miguel Gobbo Diaz in vista del lancio della terza stagione stasera su Rai 1 della serie TV Rai Fiction e Cattleya con Claudio Amendola, Rosa Diletta Rossi e Fortunato Cerlino
Ritorna in prima visione stasera su Rai 1 alle 21:25 per sei serate ogni lunedì l’attesissima, terza stagione di Nero a metà, la serie TV creata da Giampaolo Simi e Vittorino Testa, coprodotta da Rai Fiction e Cattleya, che vede Claudio Amendola passare anche dietro la macchina da presa, alternandosi alla regia con Enrico Rosati.
In occasione del lancio della serie, che riprenderà le fila del discorso lasciato in sospeso tra Carlo Guerrieri (Claudio Amendola), l’ex moglie latitante Clara (Margherita Laterza) e la figlia Alba (Rosa Diletta Rossi) e le vicende del commissariato del quale Carlo è al comando, immerso nella cronaca di una tanto luminosa quanto caotica Roma, e che vede nel cast anche Fortunato Cerlino, Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti e Alessandro Sperduti, abbiamo avuto la preziosa opportunità di incontrare il coprotagonista di Nero a metà nelle vesti di Malik, Miguel Gobbo Diaz.
Attore italiano di origini dominicane, amante del teatro e della cultura vicentina, Miguel Gobbo Diaz ha esordito come protagonista in La grande rabbia di Claudio Fragrasso, per poi passare alla serialità Rai con Nero a metà e Netflix con Zero, scelto inoltre da Disney come doppiatore di uno dei protagonisti di Ron – Un amico fuori programma.
Con Miguel abbiamo parlato dell’importanza di fidelizzare il pubblico televisivo e coltivarne l’entusiasmo come nel caso di una serie consolidata nell’immaginario come Nero a metà giunta alla terza stagione, dell’evoluzione del suo personaggio Malik, messo stavolta alla prova come padre e non più soltanto come poliziotto nel suo rapporto con Alex, il bambino che ha chiesto in affido, e delle relazioni sentimentali con Monica (Claudia Vismara) e Alba, dell’esperienza sul set con Claudio Amendola nella doppia veste di regista ed interprete e delle new entry nel cast, delle sue preferenze tra i generi quali commedia, thriller, crime e dramma, delle sue passioni al cinema e in TV e delle sue fonti d’ispirazione da Denzel Washington a Dark, dei suoi progetti futuri e del suo dream project, dei premi Oscar e delle polemiche che ne sono seguite, e di quanto sia importante che grande e piccolo schermo diventino davvero inclusivi raccontando la diversità e la società che cambia e si evolve in tutti i suoi aspetti, e per fare questo servono autori e registi con il vissuto e l’esperienza necessari per poter scrivere e dirigere nuove opere che non si limitino più a rappresentare soltanto punti di vista e visioni limitate per temi e credenze.
Vi lasciamo alla nostra intervista con Miguel Gobbo Diaz su Twitch, YouTube e come podcast su Anchor: buona visione ed ascolto!