Intervista a Nico Bonomolo, regista e disegnatore specializzato nel cinema d’animazione e vincitore del David di Donatello con il corto animato Maestrale
Nico Bonomolo (Palermo, 1974) è disegnatore, pittore e pluripremiato regista italiano, specializzato nell’animazione. Nel 2008 realizza autodidatta il cortometraggio Lorenzo Vacirca, che esordisce vincendo il premio New Italian Cinema Events al 55mo Festival del Cinema di Taormina. Con i suoi successivi cortometraggi ha partecipato a molti dei principali festival internazionali, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra i quali una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento, il Gryphon Award per il miglior corto animato al Giffoni Experience, una candidatura ai David di Donatello, una candidatura ai Globi d’Oro e il Bruce Corwin Award al Festival di Santa Barbara che lo ha fatto concorrere per una nomination ai Premi Oscar. Il suo ultimo cortometraggio Maestrale ha vinto il premio David di Donatello come Miglior cortometraggio.
Intervista a Nico Bonomolo
Come è nato il tuo percorso nel cinema di animazione?
Nico Bonomolo: Nonostante da qualche anno mi dedicassi a tempo pieno al disegno e alla pittura, ho sempre avuto una grande passione per il cinema, che ho nutrito frequentando assiduamente un ottimo cineclub della mia città, Bagheria. Poi, nel 2008 ho messo insieme le due cose e la scelta è stata in un certo senso naturale…
Dei tuoi precedenti lavori, quali sono quelli a cui ti senti legato di più e quali sono quelli che ti hanno regalato le maggiori soddisfazioni?
Nico Bonomolo: Avendo cominciato piuttosto tardi, ho realizzato “soltanto” cinque cortometraggi e devo dire di essere legato a ciascuno di essi. Naturalmente i due più recenti, Confino e Maestrale, hanno beneficiato di una maggiore esperienza e maturità e, di conseguenza, sono quelli che hanno avuto una maggiore attenzione.
Quali sono stati i primi spunti narrativi e visivi per Maestrale?
Nico Bonomolo: Ho una piccola barca a vela che mi consente di vivere momenti di totale vicinanza con l’elemento marino, che è una inesauribile fonte di inspirazione.
Maestrale risulta prodotto dalla Tramp Limited, la società di Ficarra e Picone. Come è nato il rapporto con loro e quale contributo hanno dato al progetto?
Nico Bonomolo: Ficarra e Picone, oltre ad essere due straordinari artisti, sono anche due eccezionali produttori a cui interessa il cinema nella sua vera essenza indipendentemente dal ritorno economico: film come Indivisibili di Edoardo De Angelis o Spaccaossa, attualmente in lavorazione, o Una femmina, ne sono la dimostrazione. Il nostro rapporto è nato grazie alla loro attenzione verso il mio lavoro che, inizialmente, hanno promosso inserendo un mio film all’interno di una rassegna che hanno curato qualche anno fa a Palermo.
Puoi spiegarci nel dettaglio la tecnica passo-due con cui hai realizzato Maestrale?
Nico Bonomolo: La tecnica passo-due consiste essenzialmente nel disegnare e colorare 12 fotogrammi per ottenere un secondo di filmato (nel passo-uno sono 24, esattamente come nella pellicola cinematografica). In Maestrale, per dare maggiore realismo al movimento della barca a vela abbiamo realizzato dei modelli 3D che poi abbiamo riportato in disegno con la tecnica del rotoscopio, ricalcando il modello per 12 volte al secondo.
Per un corto come Maestrale, di quali figure professionali hai bisogno al tuo fianco sul versante creativo?
Nico Bonomolo: Superata la fase della scrittura, ovvero del soggetto e, poi, della sceneggiatura, e anche quella dello storyboard, che consiste in una serie di schizzi che rendono visivamente il contenuto della sceneggiatura, sono necessarie diverse figure: disegnatori, coloristi, disegnatori animatori e animatori 3D, oltre ad un compositore, un addetto al sonoro e un montatore. In realtà nelle produzioni più grandi, vanno tenute in considerazione anche altre figure più specifiche.
Quali soddisfazioni ti ha dato vincere il David di Donatello?
Nico Bonomolo: Ottenere un riconoscimento così importante e inaspettato è la realizzazione di un sogno e la conferma il mio “cambio di rotta” (prima di dedicarmi all’attività artistica avevo studiato legge e iniziato la pratica legale) forse mi ha portato sul mio vero percorso di vita.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Punti a realizzare prossimamente anche lungometraggi di animazione?
Nico Bonomolo: Ho diversi progetti tra i quali, sì, ci sarebbe anche la realizzazione di un lungometraggio che è in fase di scrittura.
Condividi la percezione che, salvo rare eccezioni, raramente in Italia la critica e il pubblicano hanno prestato attenzione alla cosiddetta “animazione d’autore”?
Dal tuo punto di vista ci sono segnali in controtendenza, nel panorama nazionale degli ultimi anni?
Nico Bonomolo: Il cinema autoriale, che sia di animazione o meno, in una società in cui si mira a fare tanti soldi e subito, è evidentemente trascurato rispetto alle produzioni più commerciali, ma non è un problema tutto italiano e non è una verità assoluta. Lo è invece (una verità assoluta) che a differenza di una produzione commerciale che normalmente fa tanti soldi al botteghino e basta, un film d’autore riuscito viene fruito nel tempo dagli spettatori fino a diventare, spesso, un film “cult”.