Nowhere Special recensione film di Uberto Pasolini con James Norton, Daniel Lamont, Eileen O’Higgins, Bernadette Brown, Chris Corrigan e Valene Kane
È sembrato strano a molti che Nowhere Special non fosse in concorso alla 77° edizione della Mostra d’Arte Internazionale del Cinema di Venezia, eppure è così. Non solo per il film, ma anche per l’interpretazione toccante di James Norton nei panni di un padre malato terminale che deve essere forte per se stesso e per il figlio piccolo di appena quattro anni.
Nowhere Special è un dramma tenero e commovente che racconta la storia di John, un lavavetri che sa di avere poco tempo da passare con il figlio Michael a causa di una brutta malattia. Vivono da soli dopo che la madre se ne è andata perché non si sentiva all’altezza del ruolo di madre. Consapevole della sua tragica condizione di salute, John decide di incontrare e valutare una famiglia alternativa per il figlio, che potrà accoglierlo e crescerlo quando lui non ci sarà più. Già sulla carta si può immaginare il tono del film, anche se il regista Uberto Pasolini non lascia spazio a pietismi o momenti sdolcinati. Racconta il dolore e l’amore con discrezione e delicatezza, anche grazie alle magnifiche interpretazioni di Norton e il piccolo Daniel Lamont.
Il cuore pulsante di Nowhere Special è sicuramente il rapporto padre-figlio nell’Irlanda del Nord che tocca alcuni concetti semplici e fondamentali come la vita e la morte. Con l’aiuto dei servizi sociali John incontra potenziali genitori per il suo piccolo Michael e Pasolini utilizza le varie interviste come un modo per comprendere di più il protagonista. Anche lui ha una storia familiare difficile e vuole un futuro diverso per il figlio, un futuro stabile e soprattutto pieno di amore e sostegno. Oltre alla grande forza di John, questo film analizza anche l’idea di un bravo genitore. È davvero necessario avere un buon conto in banca, avere una casa con il giardino o essere una coppia tradizionale per crescere un bambino nel modo giusto? O è importante solo l’amore e l’umiltà?
Nowhere Special si concentra sulla figura del genitore anche attraverso gli occhi di Michael che è sempre presente agli incontri con il padre e il pubblico vive con lui i sentimenti di distacco, complicità e approvazione nel corso del film. Pasolini riesce ad emozionare con naturalezza e compostezza, attraverso una sceneggiatura lineare e asciutta che permette allo spettatore di vivere una storia in cui il cuore è centrale.