Nuevo Orden recensione film di Michel Franco con Naian González Norvind, Diego Boneta, Mónica del Carmen, Fernando Cuautle, Darío Yazbek Bernal, Roberto Medina, Patricia Bernal e Lisa Owen
La prima volta di Michel Franco a Venezia potrebbe essere anche il suo primo Leone d’Oro. Nuevo Orden è uno di quei film che lascia il segno e ti fa uscire dalla sala stordito per la sua visione distopica drammaticamente non lontana dalla realtà.
In una lussuosa villa in Messico si sta festeggiando un matrimonio tra due giovani innamorati. È presente l’alta società e la ricchezza si nota in ogni minimo dettaglio. Una gabbia dorata che tiene al di fuori il disagio e il malessere della classe più povera che ha finito di subire le scelte del governo e decide di reagire con la forza. Tutto procede in allegria, spensieratezza e convenevoli in attesa delle promesse della coppia di sposi davanti al giudice, fino a quando irrompono alla festa alcuni manifestanti che cominciano a sparare e a stravolgere la tranquillità all’interno di quelle mura di ipocrisia e denaro.
La città infatti è stata messa a soqquadro da aspre rivolte seguite da un colpo di Stato. Cadaveri affollano le strade e gli ospedali non sanno più dove mettere i pazienti, mentre truppe marciano e sparano su vittime innocenti senza pensarci due volte. Ostaggi vengono tenuti prigionieri e torturati, usati per chiedere riscatti alle rispettive famiglie. Un ritratto brutale e provocatorio di una rivoluzione che sottolinea la disparità sociale ed economica, richiamando film come Parasite e La notte del giudizio.
Franco è un regista che fa parlare di sé. Il suo Daniel & Ana aveva sconvolto Cannes nel 2009 mettendo in scena un fatto realmente accaduto di un fratello e una sorella costretti a fare sesso di fronte a una videocamera. Sicuramente la sua regia non ha paura di esporsi, fin dal prologo di Nuevo Orden con colori saturi che pulsano nelle inquadrature e una carrellata dall’alto di corpi inermi con i segni evidenti di una tragedia.
Al centro del film un conflitto sociale esacerbato che si anima con numerose scene di guerriglia urbana, omicidi a sangue freddo, giochi di potere e una violenza esplicita che arriva allo spettatore come un pungo nello stomaco. La sceneggiatura di Nuevo Orden, scritta dallo stesso Franco, è a tratti impietosa e sorprende più volte con numerose svolte narrative che alimentano un ritmo dinamico e vibrante del film.
In concorso a Venezia 77, il film di Franco sarà distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures. Un’opera cruda e spietata che celebra la morte della speranza. Unica pecca un finale troppo sbrigativo e tronco.