Odio l’estate recensione del film di Massimo Venier con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino, Carlotta Natoli e Maria Di Biase
Gli ultimi anni di Aldo, Giovanni e Giacomo non sono stati semplici: tra speculazioni su un loro possibile scioglimento e alcuni progetti non del tutto riusciti sembrava che il trio milanese avesse perso definitivamente lo smalto di una volta. Le prime immagini di Odio l’estate, però, hanno riacceso la speranza e l’interesse nei loro confronti, soprattutto per il ritorno alla regia di Massimo Venier.
Dopo diverse scelte infelici e dopo aver toccato il punto più basso della loro carriera con Fuga da Reuma Park i tre comici tornano a fare quello che meglio gli riesce, interpretare loro stessi in diversi contesti; è stata proprio questa la forza che ha portato il trio al successo, ogni gag ed ogni battuta era tanto semplice quanto esilarante proprio perché il tipo di umorismo è quello che chiunque potrebbe usare quando scherza con gli amici di sempre. Odio l’estate dà esattamente la sensazione di rivedere un vecchio amico dopo molto tempo e rendersi conto che nulla è cambiato: i nostri tre protagonisti sono quelli che abbiamo conosciuto nel corso degli anni, con qualche ruga in più ma con le stesse capacità mimiche e verbali che li hanno resi grandi.
Viene finalmente archiviata la comicità puerile e forzata degli ultimi lavori e a farla da padrona torna ad essere un umorismo sincero quanto irresistibile, in una storia in cui oltre oltre alle risate c’è spazio per riflettere sul ruolo dei genitori nel mondo di oggi.
Al centro della narrazione ci sono tre famiglie costrette a convivere nella stessa casa per tutte le vacanze estive, naturalmente i tre nuclei familiari sono diversi l’uno dall’altro ma ad unirli è una situazione di difficoltà comune: grazie a questo semplice spunto la pellicola di Massimo Venier riesce a raccontare con maturità la storia di tre famiglie in crisi e, attraverso piccoli sfumature, a caratterizzare molto bene i personaggi principali, comprese le tre figure femminili Carmen (Maria Di Biase), Paola (Carlotta Natoli) e Barbara (Lucia Mascino). Nonostante qualche perdonabile forzatura, Odio l’estate strappa moltissime risate mantenendo vivo il coinvolgimento dello spettatore attraverso sequenze comiche che celano dietro di sé piccole, grandi amarezze.
Un ritorno forse insperato, sembrava che Aldo, Giovanni e Giacomo avessero ormai perso l’ispirazione vincente dei primi film e invece qui trattano con particolare attenzione il rapporto genitori-figli. I nostri protagonisti dovranno imparare qualcosa dal prossimo per mettere in sesto la propria vita e così, tra strizzatine d’occhio ai fan e le azzeccatissime musiche curate da Brunori Sas, l’atmosfera è quella dei tempi d’oro. Probabilmente ad incidere è la presenza dietro la macchina da presa e alla scrittura di Massimo Venier che tira fuori il meglio dal trio confezionando una pellicola dal tono dolceamaro che sarà apprezzata da chi è cresciuto con i comici milanesi e che farà ricredere i più scettici.
Nonostante i legittimi pregiudizi, Odio l’estate segna un momento importante nella carriera di Aldo, Giovanni e Giacomo e potrebbe essere il primo passo di una nuova gioventù artistica.
Andrea P.