On the Rocks recensione film di Sofia Coppola con Bill Murray, Rashida Jones, Marlon Wayans, Jessica Henwick e Jenny Slate disponibile su Apple TV+
Attraverso un copione quasi alla Woody Allen, Sofia Coppola ci regala un’ora e mezza di intrecci, di momenti divertenti e di conversazioni trascendentali. Con On the Rocks la regista, ancora una volta, si focalizza su un personaggio in piena crisi esistenziale.
Laura (interpretata da Rashida Jones) una giovane madre e scrittrice, più predisposta ad ascoltare che a parlare, assume un ruolo passivo nella propria vita. Inizia inoltre a mettere in dubbio l’integrità del suo matrimonio e sospetta che suo marito Dean (Marlon Wayans) la tradisca.
Bill Murray è Felix, suo padre, un uomo affascinante, carismatico e brillante che si vanta di conoscere perfettamente il mondo femminile. Laura è riuscita ad accettare (ma non a perdonare) il suo passato da inguaribile Don Giovanni. Lui la convince che i sospetti sull’infedeltà del marito sono certamente fondati e trasforma la questione in un affare di stato, coinvolgendola in una “indagine padre-figlia” che li porterà a sorvegliare e a seguire Dean.
Una storia abbastanza semplice, per non dire abbastanza prevedibile. Ma poco importa.
La regista affronta ancora una volta temi come la solitudine o l’isolamento. Entrambi i personaggi vivono in realtà distaccate. Felix nella sua bolla di vetro con uno stile di vita lussuoso sotto il quale nasconde il desiderio più scontato: amare ed essere amato.
Laura conduce una vita normale a New York, impegnata a crescere le due figlie a scapito del libro che sta scrivendo. Le insicurezze sul matrimonio sono conseguenza di alcuni comportamenti discutibili del marito, ma mostrano anche una proiezione delle sue stesse indecisioni.
Rispetto a Lost in Translation cambia il rapporto tra l’uomo anziano e la donna molto più giovane, ora sono padre e figlia; così come la location si sposta da Tokyo alla bellissima New York.
La grande mela è l’ambientazione ideale per questo film. La Coppola percorre le sue strade catturandone tutto il suo splendore. Le magiche inquadrature che seguono l’auto di Murray ci portano a percepire la libertà che la città emana e al tempo stesso l’isolamento di tutti i suoi personaggi.
Murray trasforma ogni sua apparizione in straordinari momenti di commedia e illumina, amplifica e valorizza ogni scena ed ogni sequenza. Il suo Felix è un cinico edonista che ha una Mercedes con l’autista o che si mette alla guida di una decappottabile rossa per le strade di Manhattan. Un seduttore compulsivo che vuole gestire la relazione con sua figlia Laura, ma soprattutto vuole essere amato da lei.
On the Rocks è una elegante riflessione sulla vita adulta e sull’esistenza erosa dalla routine ma anche sulla ricerca di identità, non importa che età abbiamo. Alla fine non è importante neanche l’infedeltà di Dean, ma piuttosto il modo in cui Felix cerca di tenere vicina e connettersi a sua figlia.
Il film ha una tenerezza straordinaria e un modo brillante di guardare il tran tran quotidiano per scovare piccoli segreti racchiusi in una giornata ordinaria. Una delicata riflessione sui rapporti. Sotto la silhouette di una squisita New York c’è spazio per la bellezza, per il dolore e per la redenzione di piccole ferite mai rimarginate.