One Night in Miami recensione film di Regina King con Kingsley Ben-Adir, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr. e Eli Goree in uscita streaming su Amazon Prime Video
Regina King, premio Oscar nel 2019 come miglior attrice non protagonista per Se La Strada potesse Parlare, esordisce dietro la macchina da presa con il film One Night in Miami, presentato Fuori Concorso alla 77° edizione della Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia.
Dopo la vittoria del campionato mondiale dei pesi massimi Cassius Clay (Eli Goree) si riunisce con l’attivista per i diritti umani Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), il giocatore di football Jim Brown (Aldis Hodge) e il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) in una stanza d’albergo per discutere della condizione delle persone di colore in quel determinato periodo storico in cui il razzismo è ancora forte e i “negri di successo” hanno visioni diverse e diversi modi di comportarsi per sentirsi parte di una comunità.
Cooke e Clay speravano in una notte diversa, di festeggiamenti e divertimento nella Miami by night, ma Malcolm X li coinvolge in una riflessione secondo lui urgente per evitare un futuro disastroso per la loro gente.
Kingsley Ben-Adir, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr. ed Eli Goree compongono il cast corale di punta che tiene in mano tutto il film, basato principalmente sul dialogo. L’azione infatti si svolge prevalentemente nello stesso luogo delegando alla sceneggiatura il compito di coinvolgere lo spettatore e conquistare la sua attenzione. Ma, a differenza di film come Carnage in cui i dialoghi tra i personaggi costretti in uno stesso spazio vitale per molto tempo sono brillanti e dinamici, in One Night in Miami ci sono alcuni momenti deboli che rallentano il ritmo.
Scritto da Kemp Powers, One Night in Miami re-immagina questa conversazione ordinaria tra uomini straordinari, ma si avverte l’esigenza di analisi e scambi di opinione più profondi tra quattro personalità di un certo calibro. Esplorando l’equilibrio della società americana, King dimostra una regia consapevole e matura, optando per una messa in scena teatrale in cui gli interpreti lasciano il segno con performance convincenti e vibranti.
Al centro delle loro discussioni in quella lunga notte tra imprevisti e ricordi, è il razzismo negli anni 60 in America di cui risentono anche leader carismatici afroamericani come loro. Umanità, rigore e talento si alternano nelle discussioni animate che li trovano protagonisti, anche se il confronto più acceso è quello tra Malcolm X e Sam Cooke che mantengono posizioni opposte su alcune questioni fondamentali, anche se in fondo sono uniti da un’amicizia pluriennale e profonda.
One Night in Miami è un film che non nasconde alcune imperfezioni, soprattutto in seguito alla scelta della forma statica di una narrazione costretta in quattro mura, ma è anche un dramma elegante che ruota intorno alla recitazione dei suoi protagonisti spingendo a riflettere su temi ancora molto attuali, purtroppo.