One Second recensione film di Zhang Yimou con Zhang Yi, Liu Haocun, Fan Wei, Yu Ailei, Zhang Shaobo e Li Yan
La varietà di paesi presenti nella Selezione Ufficiale della 16° edizione della Festa del Cinema di Roma è veramente lodevole. Tra i film più attesi del versante asiatico troviamo One Second di Zhang Yimou con Liu Haocun e Zhang Yi.
La pellicola segue le vicende di un uomo disposto a tutto pur di andare a vedere un cinegiornale propagandistico, dato che gli è stato detto che vi appare sua figlia. Arrivato troppo tardi per la proiezione, vede una giovane ladruncola rubare uno dei rulli. Da qui inizierà un inseguimento per le desertiche e desolate regioni della Repubblica Popolare Cinese in piena rivoluzione culturale, per finire fino alla cittadina dove il cinegiornale verrà riproiettato da colui che è una sorta di divinità del luogo, Mr. Film (Fan Wei).
Senza spingerci troppo oltre, possiamo confermare che, a livello narrativo, One Second è un film in grado di intrigare con il suo deliberato amore per il mezzo cinematografico, la cui messa in scena fa tornare inevitabilmente la memoria al Tornatore di Nuovo Cinema Paradiso. Seppur caratterizzato da una forte natura meta cinematografica, enfatizzata dalle continue (e quasi ostentate) riprese dei vari processi filmici, dal montaggio alla proiezione, proprio quest’ultima rende complesso trovare qualcosa in più di una semplice lettera d’amore verso il cinema all’interno di questa piccola produzione.
Sicuramente, in One Second è l’aspetto visivo a spiccare, con delle inquadrature estremamente suggestive di quello che sembra essere il deserto del Gobi. Attraverso un sapiente utilizzo della composizione, il registro cinematografico riesce a trovare la sua intensità espressiva sia nei campi lunghissimi, quasi sconfinati, che nei piani ravvicinati.
Ciò nonostante, pur essendo una pellicola ben strutturata e girata, la pellicola di Zhang Yimou non riesce a colpire nel segno ed è difficile non sentire un retrogusto amaro alla fine della visione.