Ordinary Joe recensione serie TV Sky di Garrett Lerner e Russel Friend con James Wolk, Natalie Martinez, Elizabeth Lail, Charlie Barnett, David Warshofsky, Anne Ramsay e Adam Rodriguez
Se almeno una volta, nella vostra vita, vi siete chiesti “e se…” davanti una scelta da prendere Ordinary Joe è la serie tv che fa per voi. Uscita già da un annetto in USA, i suoi 13 episodi arriveranno in Italia su Sky e NOW il prossimo 13 aprile.
Le vita è fatta di scelte, ma cosa succede se quella che stiamo per prendere potrebbe cambiare per sempre la nostra sorte?
Joe Kimbreau (James Wolk) non è particolarmente bravo a scegliere e ha sempre lasciato che fossero le persone a lui accanto a decidere al suo posto, ma adesso che si è diplomato le cose stanno cambiando ed è costretto a prendere una scelta. Gli eventi mostrati allo spettatore accadono nella vita di Joe secondo le tre diverse possibilità che gli si sono parate davanti in quel fatidico giorno.
Dopo dieci anni dal diploma, quindi, al pubblico viene dato un continuo intreccio di trama e personaggi secondo le diverse ramificazioni che i loro destini hanno preso. Un susseguirsi di eventi che, alla Sliding Doors, disvela tutti gli “e se…”.
Abbiamo tre vite alternative: una in seguito alla scelta di cenare e festeggiare il diploma con la sua famiglia; l’altra, invece, seguendo la donna che da sempre non è stata solo un’amica; e, in fine, ciò che sarebbe accaduto se fosse uscito con la ragazza conosciuta proprio quel giorno. Tre vite completamente diverse che però hanno un unico comune denominatore: la caratterizzazione dei personaggi.
Quando nella narrativa si percorre la strada dei “what if”, molto spesso, si hanno delle diramazioni che mostrano delle caratterizzazioni completamente diverse dei personaggi. Una scelta talvolta anche irreale, visto che l’uomo è per definizione resiliente nella sua caratterizzazione. Da dopo una certa età è difficile che il modo di pensare o di agire di un soggetto possa divenire altro rispetto a quanto non si sia già sedimentato. Si è quel che si è, dopo una prima fase di scoperta del sé e in seguito alla stessa affermazione di quel sé.
Il pregio di questa serie, infatti, risiede proprio nella strutturazione dei personaggi. Cambiano le vicende, cambiano le scelte, ma non le modalità di reazioni dei vari caratteri, cosa assai importante perché rende credibili tutti e tre i destini che si susseguono e le scelte che vengono prese. Da quello snodo iniziale tutto resta coerente al modo di agire e pensare e ciò lo si vede attraverso le reazioni che i personaggi hanno nei diversi universi alternativi. Appresa una notizia, magari simile ad un altro evento avvenuto ad uno degli altri Joe, la sua modalità di risposta è la stessa. Questo elemento ci fa intuire l’estrema forza nella scrittura dei personaggi (principalmente quello personale).
Ordinary Joe è una serie intrigante che spinge il pubblico a volerne sapere di più. A livello narrativo funziona molto bene e dà diversi stimoli di riflessione, specialmente fa capire quanto importanti siano le scelte che prendiamo nella nostra vita e quanto queste possano cambiare la nostra sorte. In un certo senso è quasi catartica perché preannuncia quella sorta di predestinazione che mette in dubbio molto spesso l’esistenza umana.