Oscar 2021 cortometraggi: le recensioni di tutti i cortometraggi nominati agli Academy Awards e dove vederli in streaming gratis e su abbonamento
Seguite e commentate la notte degli Oscar 2021 in diretta live insieme a noi sul canale Twitch di MadMass.it domenica 25 aprile a partire da mezzanotte circa: vi aspettiamo!
Da sempre gli Oscar sono l’evento mondano per eccellenza nel mondo del cinema, una grandissima vetrina in cui l’industria americana premia se stessa. Insieme ai grandi nomi e alle categorie più famose, gli Academy Awards diventano anche il più importante palcoscenico per i cortometraggi nei confronti del pubblico mainstream. Pochi eletti riescono, dopo una estenuante stagione di festival e di grandi mostre cinematografiche, a raggiungere uno dei riconoscimenti più ambiti dall’industria: la nomination agli Oscar.
Nel corso degli anni i cortometraggi sono diventati un’importante palestra per i nuovi volti che si affacciano per la prima volta su questo incredibile universo. Sfruttando le numerose piattaforme streaming, molti cortometraggi sono disponibili al grande pubblico e nel corso di questo articolo spiegheremo come e dove vederli.
Oscar 2021: Miglior Cortometraggio Documentario
Colette [YouTube]
Colette (Colette Marin-Catherine) è una delle ultime sopravvissute della Resistenza francese, che si ritrova a confrontarsi con il suo passato visitando un campo di concentramento nazista, dove suo fratello Jean-Pierre perse la vita. Al suo fianco una giovane studentessa di storia (Lucie Fouble). Il cortometraggio diretto da Anthony Giacchino, è profondamente emozionante. Rivivendo la storia di Colette abbiamo un nuovo sguardo su una delle più grandi tragedie dell’umanità. Man mano seguiamo le due protagoniste nel ricordo del dolore, forse troppo accentuato dalla regia, ma che riesce, con una potenza difficile da ritrovare in film ben più noti, a donargli una forma ed empatia a cui è difficile sfuggire.
A Concerto is a Conversation [YouTube]
Diretto da Ben Proudfoot e Kris Bowers, quest’ultimo già premio Oscar per la Colonna Sonora di Green Book. Tredici minuti di conversazione tra Bowers, che si prepara a debuttare con il suo concerto per violino, e suo nonno Horace (Horace Bowers Sr.), ci offrono un viaggio generazionale che diventa lente per esplorare il passato degli Stati Uniti. Un corto che racconta con splendente chiarezza ciò che non riesce a film ben più blasonati: come la determinazione di un uomo possa cambiare la storia di una famiglia e, al tempo stesso, esplorare i forti problemi razziali endemici della società americana. La conversazione, tuttavia, è più simile a un monologo, lasciando intendere che ci sia molto altro da narrare. Ma non lo permettono né la durata né una regia che – messa in secondo piano rispetto alla storia – rischiano di far diventare il cortometraggio una semplice, seppur interessante, intervista.
Do Not Split [YouTube]
Cortometraggio di inchiesta per il regista norvegese Anders Hammer, che segue con incredibile vicinanza le proteste che hanno scosso Hong Kong nel 2019-2020. Do Not Split è un documentario di inchiesta duro ed immersivo, che sa raccontare la rivolta con la potenza delle immagini. E ha già fatto parlare di sé, dal momento che, per la prima volta, la Cina saboterà la cerimonia degli Oscar.
Hunger Ward
Diretto da Skye Fitzgerald e, attualmente non ancora disponibile per la visione, Hunger Ward è un corto girato all’interno dei due ospedali più attivi in Yemen nel tentativo di salvare la vita ai bambini colpiti dalla terribile carestia che sta martoriando il paese.
A love song for Latasha [Netflix]
Nel 1991 a Los Angeles, Latasha Harlins, una ragazza afroamericana di 15 anni, viene uccisa da una commessa di un negozio di liquori, che la accusava, erroneamente, di aver rubato una bottiglia di succo di frutta. Il film, diretto da Sophia Nahli Allison, racconta la vita di Latasha attraverso le parole delle persone che più le sono state vicino. Una storia drammatica che avrebbe meritato una trasposizione sul grande schermo.
Un corto sull’assenza e sul dolore che fa uso di un’interessante sperimentazione animata.
Oscar 2021: Miglior Cortometraggio di Animazione
Burrow [Disney+]
La tana, inizialmente previsto come corto di apertura di Soul giunto su Disney+. Diretto da Madeline Sharafian, racconta la storia di un giovane Coniglio che decide di scavare la sua tana dei sogni, pur non essendone capace. Grazioso cortometraggio di casa Pixar, che nel passato, però, ci aveva abituato ad una maggior sperimentazione nei suoi corti di apertura. Qui, non vi riesce, dando vita comunque a una storia che, nel suo piccolo, riesce a raccontare problemi molto umani, come l’inadeguatezza che un individuo può provare e la necessità di vivere e trovare ristoro nella comunità.
Se succede qualcosa, vi voglio bene [Netflix]
Il nuovo cortometraggio di Will McCormack (sceneggiatore di Toy Story 4) e Michael Govier si prefigge di raccontare un dramma straziante in poco più di 12 minuti. Ci riesce attraverso l’uso di disegni semplici ma potenti, un uso del colore sapiente e importante. Un uomo, una donna ed una famiglia sull’orlo del baratro, la solitudine ed il dolore, tutto questo è Se succede qualcosa, vi voglio bene.
Yes-People [YouTube]
Dall’Islanda arriva il corto di Gisli Darri Halldorsson e Arnar Gunnarson, richiamo alla comicità scandinava di Roy Andersson e che ha al centro della storia il comune, il banale. Qui, attraverso il lavoro sapiente dei due animatori islandesi, viene mostrata una normale giornata invernale degli abitanti di un condominio. Un cortometraggio che unisce Sperimentazione e semplicità, per narrare uno spaccato di vita comune.
Genius Loci
Una notte, Rèine, una giovane solitaria vede nel caos urbano un’entità mistica che sembra viva, come una sorta di guida. Diretto da Adrien Mérigeau.
Opera
Uno sguardo non narrativo sull’umanità (religione, lotta di classe, razzismo, guerra e terrorismo) in un ciclo su vasta scala. Cortometraggio criptico diretto da Erick Oh.
Oscar 2021: Miglior Cortometraggio Live Action
Feeling Through [YouTube]
Un incontro per le strade notturne di New York crea una profonda connessione tra Tareek (Steven Prescod), un giovane ragazzo e Artie (Robert Tarango), un uomo sordocieco. Doug Roland dirige un cortometraggio emozionante e molto genuino, un inno alla gentilezza. Con il rischio, però, di cadere un po’ nel già visto.
Le parole e la comunicazioni sono importanti e, anche quando sembra impossibile, i due protagonisti sono pronti a ricordarcelo. Ottima fotografia che ha sullo sfondo una bellissima New York notturna.
The Letter Room [Vimeo]
The Present [Netflix]
Scene di ordinaria normalità in un mondo che di normale non ha nulla. Non se ti ritrovi ad abitare al confine con la Cisgiordania e vivi sulla pelle il conflitto israelo-palestinese. Così si può riassumere il cortometraggio di Farah Nabulsi, fresca vincitrice ai BAFTA 2021. Un regalo di anniversario che diventa una lente di ingrandimento sulle assurdità della guerra, con la semplicità del quotidiano e lo sguardo di una bambina, la regista attraverso una nuova prospettiva riesce a raccontare il conflitto eterno in cui molte persone tuttora vivono.
Due Estranei [Netflix]
Un cortometraggio di fantascienza, ma terribilmente ancorato alla realtà. Il protagonista Carter (Joey Badass) è un grafico pubblicitario afroamericano che, dopo una nottata in compagnia di una nuova fiamma amorosa, torna a casa dal suo cane. Ma nel tragitto incontra Merk, un poliziotto, (Andrew Howard) che brutalmente lo uccide. Carter, però, non muore: rimane incastrato in un loop temporale che gli farà rivivere la giornata fino all’inevitabile fine. Un cortometraggio spiazzante, con un mix di generi, difficile da catalogare e per questo unico. Pone delle domande, cerca anche delle soluzioni: sarà possibile con il dialogo pacifico sorpassare il razzismo derivante dall’ignoranza? L’intento politico e sociale del film diventa sempre più chiaro e l’idea dei due registi Travon Free e Martin Desmond Roe è lucida ed evidente.
White Eye
Un uomo ritrova la sua bicicletta rubata, che ora appartiene a uno sconosciuto. Nei suoi tentativi di recuperarla, fatica a rimanere umano. Il corto è un live-action israeliano, diretto da Tomer Shushan.