Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria recensione film d’animazione Netflix di Glen Keane con Cathy Ang, Phillipa Soo, Robert G. Chiu e Ken Jeong con le voci italiane di Giulia Luzi ed Elodie
– Io possiedo un superpotere, riesci ad indovinare qual è?
– Sei super molesto?
(Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria)
Colori bellissimi ed immaginifici ci accolgono tra la polvere di stelle di Lunaria, invitandoci a rivivere il mito di Chang’e, la leggendaria dea cinese che vive sulla Luna dopo essere fortuitamente diventata immortale ed aver fluttuato verso il cielo e lo spazio, negando involontariamente il dono dell’immortalità all’amato marito, l’arciere Houyi, rimasto sulla Terra e morto lontano da lei.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria affronta con delicatezza i temi della vita e della morte, del calore degli affetti e del gelo della perdita, aprendo verso i più piccoli (e non solo) un dibattito sincero sul lutto e sulla possibilità che il genitore rimasto vedovo desideri andare avanti e ricreare una nuova famiglia, senza che questo voglia significare permettere alla nuova compagna o al nuovo compagno di “prendere il posto” della mamma o del papà che non ci sono più.
La pregevole opera Netflix, diretta dal premio Oscar Glen Keane (Dear Basketball), ci dimostra come certe tematiche adulte portanti nei film d’animazione non siano più prerogativa esclusiva del mondo Disney Pixar, anche se importante è stato proprio l’apporto di eccellenze che di “quel mondo” hanno contribuito a scrivere la storia, ci riferiamo alle esperienze Disney di Keane come supervisore delle animazioni di Ariel ne La sirenetta, la Bestia in La bella e la bestia, Aladdin e Tarzan, e al coinvolgimento in veste produttiva di Gennie Rim e Peilin Chou, produttrici de Gli Incredibili, Cars, Ratatouille, Up e Mulan.
La ricerca dell’amore in Over the Moon non è più gioia e completamento l’uno dell’altro, bensì dolore per la perdita, senso di abbandono e fuga – addirittura verso la Luna! – per scappare via da una vita senza la mamma scomparsa (o senza il marito defunto nel caso di Chang’e). Perché non c’è sofferenza più grande del perdere il puro amore che lega una madre ad una figlia, rimanendo così sospesi ed ancorati al passato, aspettando in eterno che il dolore si plachi anziché andare oltre, con la consapevolezza che il vero amore esiste e sopravvive per sempre, anche dopo la morte.
La piccola Fei Fei (Cathy Ang) dopo la perdita della mamma si stringe nella paura rannicchiandosi nella sofferenza dei ricordi, ma durante il suo cammino spaziale fin sulla Luna capirà che bisogna imparare a perdonare il proprio passato, guardando avanti con la certezza che il cuore sa guarire e sboccerà magnifico.
Tra giochi di luce psichedelici l’approdo sul bizzarro e coloratissimo mondo bidimensionale di Lunaria vede la narrazione perdere progressivamente respiro e trasporto emozionale, seppur caricata a ritmo di disco music dalla novella Creamy, la leggendaria e straordinaria Chang’e, interpretata dalla splendida voce di Phillipa Soo, scatenata nei brani Ultraluminary e Hey Boy.
La colonna sonora del premio Oscar Steven Price (Gravity) e le musiche di Christopher Curtis, Marjorie Duffield ed Helen Park confezionano un musical denso di brani e di significati, impreziosito nella versione italiana dalle performance di Giulia Luzi ed Elodie, insieme alle quali potrete cantare il brano che rappresenta l’anima della storia, Volo via.