Dopo il successo dell’operazione They Shall Not Grow Old, per la quale Peter Jackson ha coordinato il restauro (o ‘miglioramento’) di filmati della Prima Guerra Mondiale, aggiungendo colore e voci, il regista di Lord of the Rings si cimenterà in un’altra impresa storica: realizzare una versione alternativa del film Let It Be, che nel 1970 chiuse il periodo di attività dei The Beatles.
Il documentario, diretto dal regista britannico Michael Lindsay-Hogg, era nato con l’intenzione di seguire la nascita di un nuovo album della band di Liverpool, ma finì per essere una testimonianza delle tensioni tra i membri del gruppo, prima di concludersi con il celeberrimo concerto a sorpresa sul tetto degli uffici della loro etichetta discografica, la Apple Corps, a Londra. Let It Be diede ai Beatles un Oscar collettivo per la Miglior Canzone Originale (il brano omonimo), ma la band a quel punto si era ormai irreversibilmente sciolta. Dato il suo contenuto, considerato tuttora controverso, fino ad oggi il film non è stato ufficialmente disponibile in Home Video, anche se per trovarlo e guardarlo è ormai sufficiente una ricerca su Google.
Peter Jackson ha avuto la possibilità di visionare le 55 ore di pellicola ed ascoltare le 140 ore di nastri raccolti da Lindsay-Hogg nel gennaio 1969, e racconta che il ritratto della band che ne emerge è quello di quattro amici intenti, al di là dei momenti di frizione, a realizzare un grande album. Il suo obiettivo quindi è riabilitare quelle sessioni, con un nuovo documentario che ne mostri il lato creativo e positivo.
Il progetto dovrebbe arrivare a compimento l’anno prossimo, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario dell’uscita di Let It Be (l’album), con la benedizione di Paul McCartney, Ringo Starr, Yoko Ono e Olivia Harrison. A seguire, è stata annunciata la pubblicazione anche del famigerato film originale, finalmente sollevato dal peso che ha portato sulle spalle per cinquant’anni.
Per i fan della band, sarà un’occasione ghiotta e nostalgica di seguire la creazione di grandi classici, anche se le continue release di materiale storico possono dare l’impressione che i detentori dei diritti stiano ‘raschiando il fondo del barile’. Ma hey, meglio recuperare i filmati originali che rischiare 42 minuti di Rami Malek che fa finta di essere Paul McCartney sul tetto di uno studio di Londra.