Pierce recensione film di Nelicia Low con Yu-Ning Tsao, Hsiu-Fu Liu e Ning Ding [RoFF19]
Il cinema, in sostanza, è un duello. Un duello tra sguardi, punti di vista, modi di esplorare il mondo e l’extra-mondo. Stoccate date e ricevute, colpi non mortali che si susseguono in una strategia per decretare chi avrà la meglio in questo scontro visivo. Di conseguenza, l’arrivo dietro la macchina da presa di una schermitrice professionista come Nelicia Low non appare così improbabile.
Pierce la sua opera prima, presentata alla 19° edizione della Festa del Cinema di Roma, è un coacervo di idee, anche molto valide e, in qualche modo, inedite. Tuttavia, la camera da presa è ben diversa da un fioretto.
La storia segue le vicende di un giovane schermidore non molto abile, Zi-Jie (Yu-Ning Tsao). Quando il fratello maggiore (Hsiu-Fu Liu), accusato di aver ucciso un suo avversario durante un duello a causa di un fioretto spezzato, esce di prigione per buona condotta, il ragazzo tenta di riavvicinarsi, nonostante nessuno voglia che torni nella sua vita. Considerato dalla madre (Ning Ding) come uno psicopatico dal quale stare alla larga a ogni costo, questi cerca di trovare un po’ di conforto nella figura del fratellino, l’unico a credere ancora alla sua innocenza.
Ma diversi eventi e strani incidenti inizieranno a far ricredere Zi-Jie. Quando da giovane suo fratello lo ha salvato dall’annegamento, voleva effettivamente salvarlo o lo aveva fatto solo perché la madre lo stava guardando?
Qui si costruisce la tensione insita in Pierce. Tuttavia, c’è qualcosa che non quadra. In qualche modo, pur essendo una pellicola girata abilmente, ha un ritmo che non riesce a stare il passo con la storia che vuole raccontare (tra l’altro, ispirata a un fatto di cronaca reale).
Lo stocco si piega e si piega fino a spezzarsi sul finale, risolvendo tutto eppure creando ancora più confusione per via di un sacrificio che non funziona oltre il piano concettuale. Forse, per evitare di seguire una strada già percorsa in passato, si è optato per l’inusuale, l’inaspettato, l’opposto di quello che si poteva immaginare lo spettatore; sono andati alla ricerca di uno stupore che, però, dura appena qualche secondo, il tempo di iniziare a ragionare su quanto è stato mostrato.