È curioso leggere in questi giorni il de profundis alla saga Pirati dei Caraibi, il cui ultimo capitolo Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar è appena uscito nelle sale a sei anni di distanza dal quarto film della saga, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare.
Pirati dei Caraibi 5 ha esordito con circa 76 milioni di dollari in patria (62mln nel weekend, con una media per sala vicina ai 15k), ed un incasso globale di oltre 285 milioni di dollari nei primi quattro giorni di programmazione, a fronte di un budget di produzione stimato di circa 230 milioni di dollari.
Cifre importanti che testimoniano ancora una volta la forza di un franchise che con l’ultimo capitolo supera i 4 miliardi di euro incassati al box office.
Le performance di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar saranno presumibilmente le meno brillanti nella storia di un franchise che al quinto capitolo può accusare una certa fiacchezza artistica, sarebbe invero sorprendente il contrario.
Eppure la grande mole di attacchi non è affatto giustificata.
Pirati dei Caraibi 5 sta registrando cifre importanti al cinema, ed è un successo assicurato in home video, on demand, licensing e merchandising. Ha registrato un ottimo A- come rating CinemaScore (apprezzamento del pubblico nelle sale) ed ha distrutto Baywatch con il beniamino Dwayne Johnson che porta a casa un flop tanto pesante quanto inatteso.
Tuttavia l’ultimo capitolo dei Pirati dei Caraibi paga suo malgrado l’affaire Johnny Depp ed il suo tragico crollo di popolarità, tra problemi di alcolismo, riflessi anche nell’aspetto fisico divenuto bolso per parecchi mesi, e difficoltà nella vita privata, culminati con un divorzio al veleno dalla stellina Amber Heard, le cui accuse per violenza domestica e percosse sono cadute nel vuoto per voce delle stesse Autorità preposte, in quanto il buon Johnny anche da ubriaco e filmato a tradimento appare comportarsi in modo dignitoso.
Le difficoltà personali di Johnny Depp sembra abbiamo interferito anche nella produzione del film, tra pause per infortuni dovuti ad atti di autolesionismo ed abuso di alcolici sul set.
Da qui la scelta di Disney di posticipare l’uscita del film per allontanarlo il più possibile dagli scandali mediatici, tagliare l’investimento in marketing dedicato a Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (un fragoroso silenzio ha accompagnato l’uscita della pellicola…) e di tagliare lo stesso Johnny Depp dalle future produzioni Disney, addebitandogli magari anche il fiasco di Alice attraverso lo specchio.
Lo storico, potentissimo produttore Jerry Bruckheimer ha ammesso mestamente:
Non immagino un altro film della saga Pirati dei Caraibi senza Johnny Depp (Jerry Bruckheimer).
Johnny, d’altra parte, durante l’uscita del film è apparso in forma e sorridente nonostante i violenti attacchi mediatici che lo perseguitano, e non ha perso tempo dopo il divorzio con Disney accasandosi sia con Warner Bros che Universal, rispettivamente per Animali Fantastici e Dove Trovarli nel ruolo di Grindelwald ed il Dark Universe dei mostri Universal nei panni (!) dell’Uomo invisibile.
Un sodalizio meraviglioso quello tra Disney ed il disneyano Depp, iniziato nel ’94 con Ed Wood e culminato nel 2015 con l’incoronazione di Johnny come Disney Legend.
Tempi che adesso appaiono lontani.