Stasera in TV: Rain Man
La rubrica CheTVedi torna anche questa settimana con una pellicola cult, vincitrice di 4 Premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale. La scelta per questa seconda settimana di dicembre ricade su Rain Man – L’uomo della pioggia diretto da Barry Levinson con Tom Cruise (Charlie Babbit), Dustin Hoffman (Raymond Babbit) e Valeria Golino (Susanna), che andrà in onda stasera alle 21:25 su NOVE.
Charlie è un giovane sbruffone, senza scrupoli e pieno di debiti. Alla morte del padre scopre di non doverne ricevere l’eredità ma, soprattutto, di avere un fratello che non ha mai conosciuto: Raymond. Quest’ultimo, che Charlie comprende essere suo fratello maggiore, è affetto da autismo e vive in una clinica psichiatrica. A questo punto, completamente furioso per il denaro che non gli è stato affidato, il ragazzo decide di rapire Raymond con lo scopo di diventarne il tutore ed acquisirne l’eredità. Ma nel lungo viaggio che affronteranno insieme, i due protagonisti scopriranno molto del loro passato e soprattuto molto sulle abilità nascoste di Raymond…
Rain Man – L’uomo della pioggia riesce a stupire nel suo saper gestire dimensioni diverse, seppur a primo impatto possa risultare una pellicola drammatica non distante dai canoni del genere. Rain Man invece cela molto altro: la dimensione drammatica di Raymond viene affiancata non solo a quella altrettanto commovente del passato e della famiglia Babbit, ma anche alla dimensione del viaggio, della strada che porta al confronto e all’unione. A lungo andare l’espediente narrativo del viaggio in auto diventa il modo migliore per andare a scovare informazioni nel passato dei due protagonisti e anche per farli comunicare veramente. Il lato più affascinante della pellicola si trova proprio in questo rapporto complesso tra due fratelli ritrovati nella tragedia.
L’altro grande pregio di Rain Man è rappresentato dalla scelta, molto coraggiosa, di affrontare con la giusta cautela un tema delicato come quello dell’autismo, particolarmente difficile da maneggiare senza sfociare nella banalità. Ma soprattutto qualcosa di ben poco presente nel mondo cinematografico. E se riportiamo il film alle sue origini, osservando il parterre offerto dall’epoca, per una pellicola del 1988 si tratta indubbiamente di una scelta tematica coraggiosa e tutt’altro che commerciale. Commerciale semmai, quanto azzeccata, la scelta di Tom Cruise che rappresenta il bingo economico del box office, specialmente di quegli anni.
Rain Man, la nostra visione consigliata per ritornare negli Anni ’80 con una storia molto toccante ed emozionante.
Valentina