Run with the Hunted recensione del film diretto da John Swab con protagonisti Ron Perlman, Michael Pitt, Dree Hemingway e Mark Boone Junior
Durante la settima giornata della Festa del Cinema di Roma 2019 è stato presentato alla stampa Run with the Hunted, film diretto da John Swab che strappa un sorriso per la rimpatriata tra Ron Perlman e Mark Boone Junior, già insieme sullo schermo nel serial cult Sons of Anarchy.
Il film percorre la vita di Oscar, un bambino di campagna che, per mettere fine alle sofferenze di due suoi amici, uccide il loro padre e scappa in città per nascondersi dalle autorità. Qui viene “accolto” da una famiglia disfunzionale composta da giovani senzatetto che vivono alla giornata rubando per i loro protettori. Il tempo passa e veniamo a conoscenza che i due amici di Oscar lo stanno cercando per ricongiungersi e continuare la loro vita insieme, lontano da quei luoghi dolorosi. Tuttavia, la separazione si rivela più complicata del previsto.
Il film, di base, è molto interessante. Inizia nel migliore dei modi, con una colonna sonora magnifica che accompagna delle sequenze tecnicamente altrettanto valide. Tuttavia, più il tempo scorre, più viene il dubbio che tutti gli interrogativi tirati in ballo durante lo svolgimento del film non troveranno mai una risposta. E, infatti, è così. Molti personaggi vengono introdotti per poi essere abbandonati. Chi sono? Qual è il loro scopo? Tutta l’organizzazione dietro lo sfruttamento di questi bambini rimane praticamente avvolta da un velo di mistero. Viene mostrata solo qualche foto che ci fa capire che c’è qualcosa di oscuro che ristagna sotto la vita disastrata di questi bimbi sperduti (“lost boys”, come li chiama il protagonista), come il personaggio di Perlman, che sembra essere molto più potente di quanto venga mostrato durante la pellicola. Forse non era ciò che interessava raccontare al regista e sceneggiatore John Swab, ma senza un minimo approfondimento di questi temi lasciati irrisolti, il film diventa in tutto e per tutto inconcludente, portando lo spettatore a chiedersi perché portare su schermo questa storia. Il che è un peccato, perché visivamente Run with the Hunted è estremamente gradevole e ispirato. Rimane fedele a quel cinema indipendente che si sta sviluppando negli Stati Uniti in questi anni. Sicuramente il film presenta tutto un sottotesto che solo con più di una visione può essere compreso appieno, ma ciò non basta per giustificare la carenza narrativa presente alla base del film.