Security recensione film Sky di Peter Chelsom con Marco D’Amore, Maya Sansa, Silvio Muccino, Valeria Bilello, Ludovica Martino e Fabrizio Bentivoglio
Diretto da Peter Chelsom (Serendipity, Shall We Dance?, Amori in città… e tradimenti in campagna) e prodotto da Indiana Production e Vision Distribution, Security è il primo thriller Sky Original, di matrice internazionale, in uscita su Sky Cinema e NOW.
Ci troviamo a Forte dei Marmi: una cittadina tranquilla e amata dai turisti e dai suoi cittadini d’estate, mentre d’inverno, quando le giornate si accorciano e le notti si allungano, la città si svuota e gli abitanti si rinchiudono nelle loro case, che diventano fortezze.
Il protagonista è Roberto (Marco D’Amore), il responsabile della sicurezza di alcune villette, protette da sofisticati circuiti di video sorveglianza.
Una notte, la giovane studentessa Maria Spezi (Beatrice Grannò) viene ritrovata coperta di sangue, in evidente stato di shock. In molti incolpano subito suo padre Walter (Tommaso Ragno), notoriamente alcolizzato, ma Roberto non è convinto della sua colpevolezza e inizia ad indagare sulla vicenda.
Parallelamente scopriamo che sua moglie Claudia (Maya Sansa) è in campagna elettorale per diventare il nuovo sindaco della sua città, sostenuta dall’imprenditore Curzio Pilati (Fabrizio Bentivoglio) un uomo estremamente ricco con una fobia per il contatto umano.
Roberto è un uomo infelice del suo matrimonio, poiché ama ancora Elena (Valeria Bilello), un suo vecchio amore e vive con difficoltà la sua famiglia, con la quale non riesce a comunicare. Sua figlia Angela (Ludovica Martino), adolescente ribelle, intrattiene un amore clandestino col suo professore Stefano Tommasi (Silvio Muccino).
L’indagine porterà Roberto ad esplorare nelle viscere la cittadina in cui vive, scoprendo tutto il marcio che si nasconde all’interno di quelle case, divenute fortezze.
Ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon, già autore dell’acclamato Il capitale umano, Security mostra una piccola ed elitaria cittadina, un microcosmo isolato dall’esterno in cui si muovono le vite dei protagonisti. È stato il produttore Marco Cohen a proporre Forte dei Marmi per l’ambientazione della pellicola, perché molto simile alla cittadina descritta nel romanzo. I tratti che interessavano erano l’essere separata dal resto del mondo, ma rimanere comunque esclusiva.
Nel ruolo del protagonista troviamo Marco D’Amore, celebre soprattutto per il suo ruolo in Gomorra, affiancato da Maya Sansa, Silvio Muccino, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bilello, Ludovica Martino, Beatrice Grannò, Tommaso Ragno, Giulio Pranno e Antonio Zavatteri.
Girato poco prima del lockdown, rispecchiando in un certo modo quel senso di isolamento che tutti noi abbiamo provato rinchiusi nelle nostre case, Security porta in scena una storia certamente intrigante e ricca di tensione, che spinge lo spettatore a rimanere incollato allo schermo fino alla fine cercando di collegarne i pezzi e scoprire il finale.
Purtroppo, però, i lati positivi finiscono qui.
Le interpretazioni del cast certamente non eccellono né funzionano a dovere anche a causa della scrittura dei personaggi riprodotti sullo schermo, spezzando spesso il ritmo del film. Marco D’Amore è il protagonista che perde il sonno (anche letteralmente) per trovare la soluzione al caso, come se fosse un detective, eppure si tratta di un addetto alla security e appare fin da subito straniante la libertà di cui gode il suo personaggio nell’andare ad investigare senza interpellare la polizia.
Le figure di contorno sono poco più che delle macchiette, ad iniziare da Stefano Tommasi (interpretato da Silvio Muccino, che ritorna al cinema a quattro anni da The Place), che intrattiene una relazione amorosa con una sua studentessa, peraltro minorenne, incarnando un vanesio ed alternativo professore.
Maya Sansa interpreta Claudia, la moglie di Roberto, ritratto di un ben poco lusinghiero stereotipo della donna in carriera, pronta a diventare il nuovo sindaco di Forte dei Marmi, che passerebbe sopra a tutto e tutti pur di raggiungere il suo obiettivo.
Gli unici personaggi che spiccano, anche grazie ai loro interpreti, sono Curzio Pilati, ricco imprenditore che nasconde dei segreti, e Walter Spezi, uomo segnato da una vicenda erronea accaduta in passato e dal presente da alcolizzato, plasmati rispettivamente dai talentuosi Fabrizio Bentivoglio e Tommaso Ragno.
Il vero punto debole della pellicola, però, è rappresentato dalle troppe tematiche trattate e sfiorate solamente superficialmente e dai dialoghi, talvolta se non spesso costruiti su “frasi fatte” disturbanti che, come scritto sopra, non aiutano di certo il ritmo della narrazione e sembrano quasi un riempitivo per le scene proposte.
Oltre alla vicenda centrale dell’indagine, troviamo diverse tematiche che vengono solamente accennate e mai approfondite peccando di senso di continuità con la storia, come la relazione tra la giovane Angela e il suo professore, l’alcolismo, la droga, il razzismo velato e le molestie sessuali su un minore.
Grazie alla sua regia attenta e curata e al romanzo d’ispirazione da cui è tratto, la pellicola di Peter Chelsom mostra un potenziale sicuramente interessante e riesce a mantenere la tensione fino alle battute conclusive attraverso una storia all’insegna del colpo di scena. Ad inficiarne l’intensità alcune interpretazioni non proprio memorabili e dialoghi assai deboli che depotenziano un thriller studiato che richiama un po’ la vecchia scuola, capace comunque nonostante alcune criticità di colpire nel segno.