Seder-Masochism recensione film d’animazione diretto da Nina Paley presentato a Visioni Fantastiche 2020
Devi pur credere in qualcosa.
Allora perché non credi in me?
(Seder-Masochism)
Da quando le tre grandi religioni, cristianesimo, ebraismo e islamismo, hanno sostituito le credenze pagane delle antiche civiltà sono, automaticamente, andate a braccetto con una specie di patriarcato che tende a relegare la figura della donna a matrice del focolare di un nucleo familiare. Questa teoria di pensiero si propaga ancora nei giorni nostri soprattutto in certe culture e sottoculture. Proprio a fronte di questo radicato pensiero nasce il lungometraggio Seder-Masochism in concorso a Visioni Fantastiche 2020.
Scritto e diretto da Nina Paley, Seder-Masochism, di produzione statunitense, è un lungometraggio animato che narra la storia di Mosè, tratta dal Libro dell’Esodo, in cui una Dea Madre, genitrice della vita sul pianeta Terra, deve lottare per imporsi a fronte di un nuovo patriarcato generato dalla nascita di nuove credenze religiose.
Seder-Masochism è una commedia dai toni drammatici d’indirizzo biblico, arricchita con brani musicali liturgici e popolari che vanno dal 1928 fino al 2018.
Con un budget di soli ventimila dollari, Seder-Masochism ha un’animazione alquanto basilare, definita anche ricamo, ma accattivante, ricca di colori e simbologia, capace d’intrattenere, divertire e far riflettere allo stesso tempo. Nina Paley mette in primo piano il patriarcato maschile come inizio di ogni vero conflitto, come l’uso della violenza e della brutalità per ottenere ciò che si vuole, e in questo specifico caso, storico-religioso, di una terra dove essere padroni e non schiavi.
La narrazione si rivela abbastanza lineare con alcuni frammenti di discussione in cui Dio (doppiato da Hiram Paley), raffigurato con i diversi simbolismi del dollaro americano, ha diverse conversazioni con la sua capra sacrificale (doppiata da Nina Paley) in cui gli argomenti vanno dalle credenze ebraiche, alla stabilità economica e le aspettative di successo che i genitori hanno verso i propri figli.
Seder-Masochism è ricco di storia, simbologia e arte antica (soprattutto protostorica e preistorica), il tutto inscenato sotto forma di musical, che tende a ironizzare e a provocare, narrando fatti storici che, visti da una posizione neutrale, sono pieni di contraddizioni ed efferata brutalità.
Il racconto, che tende a mostrarci prevalentemente il patriarcato ebreo, ha anche diversi riferimenti verso le restanti religioni che si sono imposte, dai tempi antichi fino ai giorni nostri, tra Occidente e Oriente cioè il cristianesimo e l’islamismo. Religioni che hanno schiacciato del tutto la figura della donna come possibile divinità, e che si sono fatti bandiera di crociate e guerre in nome di un Dio maschile come guida e/o giustificazione di conquista e potere.
Seder-Masochism è una opera piacevole da guardare, riflessiva e non elaborata nel suo impatto visivo, ma che esprime al meglio ciò che Nina Paley vuole comunicare, ossia che le religioni sono, da sempre, una questione personale e spirituale, una credenza che non va imposta con la forza ma con il libero arbitrio, che il suo utilizzo per giustificare guerre e massacri in nome dell’amore è solo una contraddizione e una bieca scusa.
E infine, cosa più importante, Paley ci mostra che l’essere umano dalla preistoria fino all’antichità ha esaltato la figura della donna in ogni modo possibile come una “Dea Madre”, fino a che qualcuno non ha deciso e poi imposto un patriarcato spirituale che non ha nessun tipo di giustificazione coerente nella sua esistenza.