Soul recensione film Disney Pixar di Pete Docter e Kemp Powers con le voci originali di Jamie Foxx, Tina Fey, Quest Love, Phylicia Rashad e Angela Bassett
SOUL RECENSIONE ANTEPRIMA DISNEY+: La magia è il nome dato dall’uomo alle arti che modificano la realtà e la natura circostante sfuggendo alle sue logiche razionali. Quando di un film si dice che è magico, lo si fa perché spesso è un’opera capace di sovvertire la consueta catena di causa-effetto che governa le nostre vite, aprendo degli spiragli emotivi su cui negli ultimi anni si è concentrata l’indagine cinematografica invadendo il campo del neuro-cognitivismo.
Non si guarda per il gusto guardare, né per la tanto chiacchierata sospensione dell’incredulità o per l’immedesimazione nei personaggi che si presentano sul grande schermo, ma per accedere ad una serie di input che risuonano tanto nel nostro corpo quanto in quello di un distratto Joe Gardner (a cui presta la voce Jamie Foxx), il simpatico insegnante di jazz protagonista del nuovo film di Pete Docter.
Avete mai suonato in un complesso jazz? Siete mai caduti in un tombino lasciato aperto per dei lavori in corso abbandonando temporaneamente la vita terrena? Probabilmente no, eppure non avreste problemi a condividere la sua esistenza cinematografica pur essendo ancorati ad una poltrona o ad un letto.
L’ultima discussa fatica di Disney Pixar ha ancora una volta il pregio di essere interessata a ragionare in termini di assoluti e universalità, immaginando e cucendo su misura un preziosissimo abito su temi su cui si potrebbe dibattere una vita intera. Pete Docter, dopo Up e Inside Out, ci invita a condividere una proposta di prequel dell’intera esistenza umana sfruttando la libertà totale dell’animazione e ancorandola al metafora dell’imprevedibilità del jazz, il genere musicale la cui matematica è quella più esposta e contaminata dal caso, rappresentato in Soul dalle composizioni originali di Jon Batiste, affiancato dalla colonna sonora dei Nine Inch Nails Trent Reznor e Atticus Ross.
Sentire con il protagonista Joe Gardner tutto quello che ci tocca prima di arrivare nel nostro sporco ma vivo mondo è un viaggio fatto di scale e varchi interdimensionali, hippie specializzati nel roteare insegne e una continua ricerca di sistematizzare l’universo in cui siamo stati instillati.
La magia officiata da Docter e da Pixar si rinnova in un nuovo atto capace di illuminare una dimensione avvolta nel mistero e fornire come sempre, nello stesso istante, una trasversalità e una profondità unica alle immagini con cui diventa cinema di fattura al momento difficilmente eguagliabile se non al livello di idee.