Spenser Confidential recensione film di Peter Berg con Mark Wahlberg, Iliza Shlesinger, Alan Arkin, Winston Duke, Bokeem Woodbine e Post Malone
Mark Wahlberg, Peter Berg e Boston: squadra che vince non si cambia e approda su Netflix alla Netflix – budget limitato ed investito principalmente nei nomi da locandina tralasciando scrittura e tecnica – con Spenser Confidential, B-movie gradevole che sa intrattenere toccando le corde giuste.
Peter Berg, regista blasonato devoto all’azione ed il suo attore feticcio Mark Wahlberg, sempre insieme negli ultimi anni con Lone Survivor, Deepwater: Inferno sull’oceano, Boston: Caccia all’uomo, Red Zone – 22 miglia di fuoco, illuminano una pellicola che si dimostra prodotto superiore alla media dei lungometraggi Netflix, sia nelle riprese squisitamente action – dopo il re Michael Bay con il deludente 6 Underground Netflix si affida ad un altro esperto del genere – sia nella confezione curata, basti pensare alla fotografia ricercata con un magistrale dominio delle lenti, delle prospettive e dei flare.
In una storia priva di profondità che, dopo un divertente esordio, vira verso la banalità di poteri forti tanto corrotti quanto evanescenti, corruttori mai identificati e cattivi monodimensionali, lascia perplessi che Spenser Confidential sia tratto da un romanzo, Wonderland di Ace Atkins, a sua volta basato sul personaggio creato da Robert B. Parker (autore tra gli altri del più noto, almeno in Italia, Jesse Stone), il detective privato Spenser protagonista di una lunga serie di romanzi polizieschi e di una serie TV, Spenser, andata in onda alla fine degli Anni ’80.
Spenser Confidential trae poco o nulla dal seppur ricco materiale sorgente d’ispirazione e a noi resta poco se non l’origin story di un simpatico piantagrane con il talento d’attirare guai, il cui character illuminato dalla performance di Mark Wahlberg rimane soltanto abbozzato in superficie. La brillante stand-up comedian Iliza Shlesinger – che potete conoscere meglio attraverso il suo show Iliza Shlesinger: Unveiled disponibile anch’esso su Netflix – ed il grande Alan Arkin impreziosiscono un racconto che proprio nell’alternanza dei tempi comici e nei botta e risposta piuttosto originali, tra freddure e ammiccamenti sexy, mostra nell’humor il punto di forza della sceneggiatura di Alex Gansa, vincitore di un Emmy alla migliore serie drammatica per Homeland – Caccia alla spia.