Spice Boyz recensione film di Vladimir Zinkevich con Aleksandr Golovin, Margarita Abroskina e Anna Andrusenko al Ravenna Nightmare Film Festival
Mi piace fare sogni sulla mia scuola e i miei amici. Il sogno più spaventoso è l’alba. Il sole sta sorgendo e significa che devo svegliarmi, ma io non voglio. Perché ogni volta che mi sveglio, l’oscurità mi avvolge.
(Spice Boyz)
Ogni generazione, nel corso delle decadi o dei secoli, ha avuto la sua fonte di “sballo” nelle svariate sostanze stupefacenti che a loro volta sono diventate una moda soprattutto tra i più giovani. A cavalcare la tendenza, nell’ultimo decennio (anno più anno meno), è la spice che è un mix di droghe sintetiche, compreso un tipo di cannabinolo tossico. Questo tipo di droga ha effetti devastanti, anche se assunta per la prima volta, e crea, fra le altre cose, allucinazione, forte psicosi e scatti di violenza incontrollata. La spice, definita anche droga zombie, è stata al centro di diverse storie drammatiche e di cronaca nera.
Questa droga di origine Russa ci viene adesso raccontata in un lungometraggio, in anteprima al Ravenna Nightmare Film Festival 2020, ispirato a una storia vera di origine bielorussa: diretto e scritto da Vladimir Zinkevich, Spice Boyz segue le vicende di un gruppo di ragazzi poco più che ventenni.
Spice Boyz: sinossi
Vasilisa torna nella sua città natale per partecipare al matrimonio della sua migliore amica Inna e ha modo di conoscere Chistiy (Pulito), lo sposo, e i suoi due amici Lambada e Kolbasa (Salsiccia). Kolbasa riesce a farsi prestare cinquecento euro dal padre per affittare una villetta, destinata ad una festa tra sposi e amici, ma Chistiy si fa convincere dall’amico ad organizzare un addio al celibato. Inna, furiosa di questo cambio di programma, si dirige a sorpresa, con Vasilisa, nella villa intrufolandosi volutamente alla festa. Chistiy, Lambada e Kolbasa si appartano in una stanza per consumare la droga che quest’ultimo ha comprato da uno spacciatore, la spice, una sostanza mai provata prima. Gli effetti della spice portano i tre ragazzi in uno stato talmente confusionario e psicotico che la festa si tramuta, ben presto, in un incubo per tutti i partecipanti.
Il dramma socioculturale di Vladimir Zinkevich
Spice Boyz è ispirato ad un fatto di cronaca nera avvenuto nel 2014 nella città di Gomel in Bielorussia e si presenta sin da subito come film drammatico e socioculturale. Il lungometraggio segue una linea ben precisa nella costruzione della narrazione: il regista Vladimir Zinkevich dà modo allo spettatore di conoscere meglio non solo i protagonisti della storia, ma anche la realtà nella quale essi vivono. Un gruppo di giovani ragazzi e ragazze, specchio che pare essere dell’attuale società, a cui tutto sembra dovuto per diritto e non guadagnato, portatori di pregiudizi verso i diversamente abili e gli omosessuali e di paternalismo prepotente sulle donne.
Questo è il contesto iniziale in cui il regista ci proietta con Spice Boyz, quasi a farci un quadro sociale in cui questi ragazzi pretendono di avere tutto, ritrovandosi anche a provare sostanze stupefacenti solo per divertimento, sottovalutandone rischi ed effetti.
Spice Boyz segue le linee drammatiche del genere, quindi l’incubo vero e proprio è ciò che le vittime vivono durante gli stati di psicosi, violenza e allucinazione dei carnefici, ed è questo che il regista cerca di trasmettere allo spettatore, cioè la visione degli eventi dal punto di vista della controparte “lucida”.
L’incubo ad occhi aperti della spice
Un incubo reale e quasi palpabile, ma allo stesso tempo surreale per via delle diverse scene davvero forti e cruente, alcune delle quali tra l’altro davvero accadute nel fatto di cronaca, reso vivido da un ottimo cast in grado di trascinare lo spettatore in questa spirale di follia.
Lungometraggio drammatico dalle sfumature thriller, Vladimir Zinkevich con Spice Boyz riesce a trasmettere efficacemente un potente senso d’inquietudine ed ansia, attraverso un incubo ad occhi aperti in cui i mostri prendono vita a causa di una sostanza stupefacente e risultano essere più terrificanti di qualsiasi spettro e demone, lasciandosi dietro le spalle una scia di morte, distruzione e desolazione.