Star Trek: Picard recensione episodio 1 Ricordi con Patrick Stewart, Isa Briones, Alison Pill, Santiago Cabrera e Brent Spiner su Amazon Prime Video
I sogni sono splendidi. É il risveglio che non riesco più a sopportare.
(Jean-Luc Picard, Star Trek: Picard)
CBS e Amazon si lanciano nella produzione e distribuzione di un prodotto televisivo tanto affascinante quanto di nicchia, inevitabilmente destinato ai Trekkers che negli Anni ’90 in Italia facevano le ore piccole per rivedere e rivere Star Trek: The Next Generation e i viaggi della nave stellare Enterprise, sbarcati anche sul grande schermo con quattro avventure cinematografiche, Star Trek – Generazioni, Star Trek – Primo contatto, Star Trek – L’insurrezione e Star Trek – La nemesi, quest’ultimo fondamentale, oltre chiaramente alla conoscenza della mitologia principale, per poter assistere alla visione di Star Trek: Picard, che ci riporta in contatto con l’ammiraglio Jean-Luc Picard, ex capitano della nave stellare USS Enterprise.
Star Trek: Picard è il sequel diretto di Star Trek – La nemesi, a vent’anni dal sacrificio del tenente comandante Data (Brent Spiner) e dalla comparsa di B-4 (Before), l’androide gemello in cui Data aveva riversato la sua intera memoria, non riuscendo tuttavia a trasferirvi le sue capacità intellettive.
– Le è mai successo di non riconoscersi più?
– Eh, mi è successo tante volte…
(Jean-Luc Picard)
Star Trek: Picard sorprende nel rivelarsi molto più che un prodotto nostalgico o il buen ritiro di Picard, ricongiungendoci alla mitologia di The Next Generation e calandoci subito nell’azione delle nuove storie che vedono protagonista uno dei più celebri character della storia della fantascienza, interpretato ancora una volta da sir Patrick Stewart a 18 anni dall’ultimo sguardo regalatoci alla conclusione di Star Trek – La nemesi.
Lei non conosce la storia. Lei non conosce la guerra.
(Jean-Luc Picard)
In uno scenario dove la Federazione dei Pianeti Uniti ha gli scudi alzati più che mai tra intolleranza verso nemici storici come i Romulani, abbandonati alla morte dopo l’esplosione del loro pianeta Romulus, e diffidenza verso le creature sintetiche, bandite dopo un devastante attentato alle colonie terrestri di Marte, ritroviamo Picard in congedo presso Chateau Picard, la tenuta di famiglia in Francia, tormentato da sogni incompiuti e da un risveglio sempre più amaro.
Non ho mai preteso niente da me stesso. É troppo tempo che vivo solo nell’attesa di morire.
(Jean-Luc Picard, Star Trek: Picard)
I tormenti di Picard verso la razza Romulana e la Federazione, dalla quale si è distaccato non riconscendosi più nel suo operato, si materializzano nell’apparizione di Dahj (Isa Briones), candida ragazza dalle origini misteriose che cela inconsapevolmente segreti più grandi di lei, all’insegna di un complotto su vasta scala che coinvolge Romulani, sintetici e Borg e nel quale Picard sembra ricoprire un ruolo chiave.
Non c’è lascito più ricco dell’onestà.
(Jean-Luc Picard)
Scritta da Akiva Goldsman, Kirsten Beyer, Michael Chabon e Alex Kurtzman, Il ritorno di Picard ricongiunge senza soluzione di continuità i Trekkers a Picard e all’universo di The Next Generation in una nuova storia avvincente e propositiva, in una serialità dagli episodi non autoconclusivi improntata all’azione pur ruotando intorno al suo centro focale, Jean-Luc Picard, in una contrapposizione tra quiete e tempesta, ponderazione e azione che nel pilot Ricordi dimostra di saper funzionare.