Star Wars: The Bad Batch recensione serie animata Lucasfilm su Disney+ creata da Jennifer Corbett con Dee Bradley Baker
La galassia di Star Wars era in subbuglio per l’arrivo di un manipolo di cloni molto speciali in occasione dello Star Wars Day 2021 ispirato dalla celebre frase “May the Force be with You“. Il gran giorno è arrivato e con esso la succosa première di oltre un’ora disponibile finalmente su Disney+ della serie animata originale firmata Lucasfilm Star Wars: The Bad Batch, spinoff d’animazione nato dalle ceneri di The Clone Wars.
Situata nel segmento narrativo che si sviluppa tra La vendetta dei Sith e The Clone Wars, The Bad Batch riparte da dove tutto era cominciato a precipitare per i Jedi, ossia dopo l’attuazione del famigerato Ordine 66 emanato dal Cancelliere Supremo Palpatine.
La truppa sopra le righe e poco avvezza agli ordini composta da Hunter, Echo, Tech, Wrecker e Crosshair conduce lo spettatore nell’uccisione dei generali Jedi da parte dei cloni mostrando l’altra faccia della medaglia. In una sorta di operazione di insider trading sui generis, si assiste alla nascita dell’Impero Galattico da un nuovo punto di vista e attraverso gli occhi di chi, poco importa il vessillo che sventola sul palazzo, potrebbe essere tranquillamente definito feccia.
Ritorna Saw Gerrera, ritorna il temibile Moff Tarkin ma soprattutto ritorna un’atmosfera a cui si può difficilmente resistere. La cornice animata, come ampiamente dimostrato da The Clone Wars, non è mai un minus quanto un modo per avere maggiore libertà narrativa senza rinunciare a tutti gli elementi del live action.
Direttamente dalla settima stagione della serie animata creata sempre dall’onnipotente Dave Filoni, la banda interpretata magistralmente dal solo Dee Bradley Baker mette della gustosa carne sul fuoco su un aspetto e un periodo del franchise ancora estremamente fecondo. Nel “buco narrativo” generato da un evento spartiacque, The Bad Batch trova il terreno perfetto per rafforzare con intelligenza una storia lanciata e seminata altrove ma di cui cogliere i frutti al momento giusto.
Rispetto all’odiato e abusato filler che imperversa sulle serie animate di lungo corso, l’ultimo spinoff di Star Wars promette già dal primo episodio di chiarire legami, corroborare teorie e mettere in luce passaggi ed elementi a cui prima non si era fatto del tutto caso. La falla nel malvagio Impero, insomma, si preannuncia promettente e tutto tranne che uno sfruttamento economico-commerciale della Forza.