Stardust

Stardust recensione film biopic su David Bowie con Johnny Flynn [Anteprima]

Stardust recensione film di Gabriel Range con Johnny Flynn, Jena Malone, Marc Maron, Aaron Poole, Anthony Flanagan, Roanna Cochrane e Lara Heller

La locandina di Stardust, il film di Gabriel Range che vi presentiamo in anteprima, potrebbe illudere lo spettatore. Ci si potrebbe aspettare un film musicale sulle note dei successi di David Bowie, invece non è così perché per problemi di diritti il film racconta gli esordi dell’iconico cantante e musicista ma senza la sua musica.

E questo forse è il difetto principale del progetto. Fare un film su Bowie senza le sue canzoni che hanno fatto sognare ed emozionare diverse generazioni è sicuramente un atto di coraggio, ma anche un salto nel buio. Ambientato nel 1971, dopo l’uscita di The Man Who Sold the World, il film ci presenta David Bowie interpretato da un bravissimo Johnny Flynn, che sogna una carriera nella musica ma ancora non è riuscito a irrompere nella coscienza culturale e farsi accettare. Circondato da persone che lo amano – e sono quindi convinte del suo posto nel pantheon dei geni della musica – Bowie è costretto a ingoiare una pillola amara: è solo, non una stella in un universo immenso e ricco di star talentuose. Ha bisogno di mostrare al mondo il suo marchio speciale, la sua magia.

Johnny Flynn è David Bowie
Johnny Flynn è David Bowie

Stardust è un biopic rock tradizionale, con una sceneggiatura lineare che resta però all’interno di uno schema narrativo canonico. Una fotografia rudimentale e sporca insieme all’anima indie del film convince e invita lo spettatore nell’atmosfera giusta, ma manca l’ambizione di spingersi oltre e offrire qualcosa di originale e brillante. Bowie deve andare in America, la patria del rock n’ roll e della libertà di espressione per essere riconosciuto e apprezzato. Sebbene sia impacciato, Bowie non è convinto di questa idea e del suo futuro di successo, ma è tutto quello che ha. All’estero in compagnia dell’addetto stampa Ron Oberman (Marc Maron), presentato come un mago delle pubbliche relazioni, Bowie non può effettivamente cantare durante il suo tour, a causa di un errore di visto, ma può parlare del suo lavoro con la stampa e i fan. Questa è sia un’idea fiacca per un film su un amato musicista, sia incredibilmente intelligente per un film realizzato con un budget che non includeva i diritti per utilizzare la musica di Bowie.

Stardust recensione film di Gabriel Range con Johnny Flynn
Stardust di Gabriel Range con Johnny Flynn, Jena Malone e Marc Maron
Johnny Flynn è David Bowie
Johnny Flynn è David Bowie

La sceneggiatura di Gabriel Grange e Christopher Bell si prende il suo tempo per indagare sul motivo per cui Bowie è così in sospeso, intrecciando flashback al suo amato fratello Terry (Derek Moran) che accennano costantemente alle vere ragioni della reticenza di Bowie ad abbracciare la sua personalità fuori misura. Flynn è incaricato di una serie di difficili equilibri mentre il suo Bowie si muove tra personaggi e dolori con una regolarità che potrebbe indurre un colpo di frusta senza un’esibizione così costante a guidarli. L’attore, visto di recente nell’affascinante Emma di Autumn de Wilde, è stato a lungo sull’orlo di una grande svolta e Stardust sembra proprio il biglietto per la strada giusta. Egli regala una performance aggraziata e vincente.

Stardust si basa inevitabilmente su alcuni colpi di scena previsti, dalla relazione in evoluzione di Bowie e Ron ad alcune rivelazioni strazianti sulla vita familiare di Bowie. L’opera di Gabriel Range risulta infine un film biografico troppo abbottonato, e mai così oltre i limiti e le convenzioni come la sua fonte di ispirazione, un artista che ha lasciato il segno nel firmamento musicale per la sua originalità e un’anima vibrante e creativa.

Stardust: il poster
Stardust: il poster

Sintesi

Stardust è un biopic rock tradizionale e convincente, ma che manca tuttavia dell’ambizione di spingersi oltre e offrire qualcosa di originale e brillante. L'opera di Gabriel Range rimane troppo abbottonata, e mai così oltre i limiti e le convenzioni come la sua fonte di ispirazione David Bowie, un artista che ha lasciato il segno nel firmamento musicale per la sua originalità e un’anima vibrante e creativa.

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