Strange But True recensione del film di Rowan Athale con Amy Ryan, Nick Robinson, Margaret Qualley, Greg Kinnear, Connor Jessup, Brian Cox e Blythe Danner
Strange But True, thriller diretto da Rowan Athale con protagoniste Amy Ryan e Margaret Qualley, inizia con la voce di Melissa (Margaret Qualley), ragazza madre prossima al parto, che si chiede cosa ci sia dopo la morte, e come il saperlo potrebbe condizionare la nostra vita.
La giovane ha perso il suo fidanzato Ronnie (Connor Jessup) in un incidente stradale, la notte del loro ballo scolastico, e a distanza di 5 anni dalla sua morte è convinta che egli sia il padre del bambino che porta in grembo.
Philip (Nick Robinson), il fratello di Ronnie, rimane inizialmente scioccato dalla notizia, ma vuole dare il beneficio del dubbio a Melissa, considerando l’idea che lo sperma del fratello possa essere stato congelato e poi impiantato nell’utero della ragazza.
Charlene (Amy Ryan), la madre di Philip e Ronnie, invece reagisce in maniera aggressiva alla notizia allontanandola da casa sua, sospettando però che la presunta gravidanza possa essere stata possibile anche grazie al suo ex marito Richard (Greg Kinnear), un chirurgo che ora vive in Florida.
Nel frattempo Melissa sta preparando la stanza del suo bambino nel cottage di Gail (Blythe Danner) e Bill (Brian Cox), due anziani signori che vivono nel bosco e si prendono cura di lei.
Tra tutti i personaggi che si alternano sulla scena, nessuno riesce ad essere effettivamente protagonista o a sviluppare il proprio arco narrativo in modo interessante, l’unico obbiettivo per loro sembra superare il lutto.
L’epilogo degenera inoltre verso il thriller psicologico senza che vi sia una spiegazione convincente che giustifichi l’immotivata tensione che si viene a creare tra i protagonisti.
La sceneggiatura non convince e non scorre: il ritmo è inutilmente prolisso e frammentario, la storia troppo prevedibile anche a causa delle numerose forzature narrative, tra buchi nella trama e flashback che mostrano ossessivamente soltanto la sera dell’incidente, come se Melissa non avesse altri momenti da ricordare condivisi con Ronnie ancora vivo.
Strange But True mostra l’inesperienza del registra Rowan Athale al suo secondo lungometraggio e l’adattamento poco riuscito da parte dello sceneggiatore Eric Garcia dell’omonimo romanzo di John Searles.
Marco R.