Sul più bello recensione film di Alice Filippi con Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio, Eleonora Gaggero, Gaja Masciale e Jozef Gjura
Sul più bello è una commedia italiana diretta da Alice Filippi, al suo esordio sul grande schermo dopo le esperienze come assistente alla regia in Inferno, Spectre e Hannibal, e distribuita da Eagle Pictures, che segue la storia di Marta (Ludovica Francesconi), una ragazza di diciannove anni malata fin da piccola di mucoviscidosi, una malattia che non le permette di vivere appieno la sua vita da adolescente e che le preclude molte esperienze, tra le quali quella di avere un ragazzo.
Partita come una scommessa con i suoi due inseparabili amici, Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale), Marta riesce ad attirare l’attenzione di Arturo (Giuseppe Maggio), un ragazzo bello e ricco, con il quale intesserà un rapporto particolarissimo, che vedrà non pochi scontri con Beatrice (Eleonora Gaggero, autrice dell’omonimo romanzo da cui è tratto il film e da noi incontrata al Giffoni 2019), rivale in amore della protagonista.
Ludovica Francesconi esordisce sul grande schermo nel ruolo di protagonista con una grande energia, riuscendo tuttavia a fatica a staccarsi dalla sua esperienza teatrale, soprattutto all’inizio, quando viene presentato il suo personaggio e quando scatta lo “spionaggio” nei confronti del coprotagonista Giuseppe Maggio, dato che le sue movenze e le sue espressioni sono molto esasperate e fittizie. L’esordio, infatti, ricorda molto Il favoloso mondo di Amélie, con l’importante differenza che la peculiarità del carattere di Amélie è ben motivata dal suo personalissimo modo di sfuggire una triste e dolorosa realtà.
L’opera, poi, prende una piega inaspettata e decisamente più coinvolgente: i toni diventano molto meno edulcorati, più seri e vicini alla realtà. Tuttavia alla fine, proprio Sul più bello, è il caso di dirlo, la narrazione seppur in crescendo si interrompe bruscamente, lasciando allo spettatore l’arduo compito di dare un personalissimo finale alla pellicola.
Oltre alla travagliata relazione tra Marta e Arturo, l’opera è pervasa dal tema dell’opposizione tra famiglie “tradizionali” e famiglie “moderne”; Arturo proviene da una facoltosa famiglia che gli impone passioni e professioni ed è estremamente infelice, mentre, invece, Marta ha perso i genitori quando era una bambina e la sua famiglia sono i suoi amici omosessuali, Federica e Jacopo, che, per il forte desiderio di formare una famiglia, provano ad avere un bambino: tutto ciò è molto inusuale, ma lo speciale trio è unito e felice, nonostante la malattia di Marta.
Seppur con qualche forzatura, Sul più bello si rivela un dramedy di piacevole fruizione, lontano dai canoni classici della produzione italiana di genere.