Sunod recensione film di Carlo Ledesma con Carmina Villaroel, Mylene Dizon, Kate Alejandrino, J.C. Santos, Susan Africa, Krystal Brimner e Rhed Bustamante
Presentato in anteprima internazionale alla 22a edizione del Far East Film Festival, Sunod, diretto da Carlo Ledesma, racconta la storia di Olivia (Carmina Villaroel), una madre single di mezza età che, disposta a tutto pur di pagare le costose cure per sua figlia Annelle (Krystal Brimner), ricoverata in ospedale per una grave patologia cardiaca, si ritrova a lavorare in un call center collocato all’interno di un vecchio edificio storico alle cui spalle si nasconde uno strano passato popolato da fantasmi e misteri irrisolti.
Alternando alle paure concrete della madre arcane forze soprannaturali operanti nel mondo del sottosuolo, Anton Santamaria scrive una sceneggiatura piatta e banale, dove molti aspetti del paranormale vengono giustificati in modo blando e superficiale, quasi fossero secondari alla trama; elementi che, purtroppo, non riescono a passare inosservati nonostante il film, fin da subito, si presenti agli occhi del pubblico con riprese visivamente accattivanti, curate nei minimi dettagli.
Il potenziale per realizzare una pellicola inedita era notevole così come la bravura dell’attrice principale, Carmina Villaroel, che ben interpreta il dramma di una madre disperata per le sorti della propria figlia ammalata.
Carlo Ledesma, giunto al suo secondo lungometraggio horror dopo The Tunnel (2011), rischia così, a più riprese, di cadere in tematiche scontate, sviluppando un intreccio narrativo più adatto ad un prodotto di carattere seriale che ad un lungometraggio di finzione. Il risultato è un film nel suo complesso passabile, privo di grossi colpi di scena e di uno sviluppo significativo; gli stessi personaggi, a volte, sembrano dotati di una piena consapevolezza degli eventi soprannaturali, come se il loro manifestarsi fosse legato a regole ben precise e definite, verificabili oggettivamente attraverso una veloce e approssimativa analisi dei fatti.
Rimangono tuttavia molte lacune non colmate che solamente un eventuale sequel potrebbe chiarire, sciogliendo quei nodi della trama che in questa pellicola sono stati trascurati.