Supersex recensione serie TV con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Adriano Giannini, Enrico Borello, Saul Nanni, Francesco Pellegrino e Gaia Messerklinger [Netflix]
Supersex la serie tv firmata Netflix e disponibile sulla omonima piattaforma è dedicata al porno attore italiano per eccellenza: Rocco Siffredi. Da un’idea di Francesca Manieri per la regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, è ispirata liberamente alla vita di Rocco Siffredi, interpretato brillantemente da Alessandro Borghi.
Strutturata in 7 episodi, la serie ripercorre la vita dell’attore: dalla sua infanzia piuttosto complicata fino al 2004, anno in cui avverrà un incontro molto speciale che gli cambierà totalmente la vita.
Chi è Rocco Siffredi?
4 maggio 1964, periferia di Ortona: nasce Rocco Tano da una famiglia umile e onesta, penultimo di sei fratelli. Fin da bambino subisce l’indifferenza sia dalla parte del padre sempre troppo autoritario e schivo, sia dalla parte della madre ossessionata a prendersi cura e a proteggere il fratellino Claudio, rimasto gravemente ferito con danni cerebrali irreversibili a causa della prepotenza esercitata dagli zingari nel quartiere.
Rocco, però, non è da solo. Con lui c’è sempre il fratello maggiore Tommaso. Interpretato inizialmente da Francesco Pellegrino e nell’età adulta da uno straordinario Adriano Giannini, Tommaso sarà sempre presente; il loro sarà un rapporto tormentato, a tratti morboso, malinconico e con venature di gelosia e follia.
E poi c’è Lucia interpretata magistralmente da Jasmine Trinca, che incarna la sensualità femminile filtrata attraverso gli occhi dei due fratelli in modo diverso.
Ma chi è veramente Rocco Siffredi? Per rispondere a questa domanda viene utilizzato come filo conduttore il rapporto tra i due, posando lo sguardo su un piano narrativo più intimo e umano.
Rocco e il sesso
Il rapporto che Rocco Siffredi ha con il sesso è abbastanza complesso e questo aspetto è evidente anche nella serie. Spesso lo vediamo sopraffatto dai sensi di colpa perché vede la sua perversione come una malattia da cui è difficile uscire e, a tratti, ha paura di rimanere un “animale” per sempre. Lui stesso ha dichiarato più volte di non essersi mai sentito in colpa, anzi, di essersi divertito per circa 25/30 anni senza mai guardarsi indietro, godendosi ogni minuto della sua vita.
Nonostante Supersex abbracci vari aspetti della vita di Siffredi, ciò che emerge maggiormente è soprattutto l’aspetto psicologico. Si vuole mostrare il lato più umano, estrapolare dalla sua mente i pensieri più intimi e contorti per mostrare allo spettatore semplicemente un uomo con i suoi momenti di fragilità.
Prospettiva sfidante affidata ad una trama ricca di emozioni contrastanti tra loro: lo spettatore può provare in un unico episodio tristezza, gioia, dolore, amore ed eccitazione.
Il cast è senz’altro il punto di forza. Alessandro Borghi è un tutt’uno con il personaggio: i suoi modi di fare, l’utilizzo della cadenza abruzzese nei dialoghi, la risata (forse un po’ troppo estremizzata) e lo sguardo così intenso e penetrante sono tutti elementi che hanno reso il personaggio convincente e credibile.
Di notevole impatto è poi l’interpretazione di Adriano Giannini nel ruolo del fratello maggiore. Riesce a far emergere aspetti psicologici importanti dal personaggio rendendolo estremamente fragile e incapace di prendere atto delle proprie responsabilità. L’attore non si limita ad interpretare, ma diventa completamente Tommaso.
Infine Jasmine Trinca, che porta sullo schermo Lucia, una delle poche importanti figure femminili nella vita di Rocco. La fragilità femminile è qui rappresentata dalla sua “sottomissione” nei confronti dell’uomo che ha sposato e che cerca, in tutti i modi, di salvare dai suoi demoni.
Supersex regala allo spettatore una dimensione nuova della pornografia, riuscendo a guardare oltre ai tabù che ancora oggi albergano nella nostra cultura.