The 100 recensione 7×4 episodio 4 stagione 7 Esperidi – Hesperides con Eliza Taylor, Marie Avgeropoulos, Lindsey Morgan, Tasya Teles, Shannon Kook, JR Bourne e Shelby Flannery
The 100 e il mito delle Esperidi
Il titolo della quarta puntata di The 100 prende il nome da figure tratte dalla mitologia greca: le Esperidi, ninfe che, secondo il mito, custodivano il giardino dei pomi d’oro della dea Era. In realtà, questa non è la prima volta che la serie utilizza riferimenti mitologici non solo per dare il titolo ad alcuni dei suoi episodi ma anche per raccontare, attraverso speciali lenti narrative, le storie dei nostri sopravvissuti. In questo caso, il mito delle Esperidi, che viene citato nell’episodio stesso, serve per paragonare la vita che hanno vissuto Octavia, Hope e Diyoza, sul pianeta Skyring. Proprio come le ninfe, le tre donne si sono ritrovate a convivere in un posto che non apparteneva loro, quasi a diventare guardiane di quello stesso pianeta. A tal proposito, tramite dei flashback, l’episodio ci racconta cosa è successo alla piccola Hope un paio di mesi dopo il rapimento della madre e di Octavia.
La vicenda inaspettata
Come accennato in precedenza, ritroviamo la piccola Hope ormai da sola, alle prese con la vita su Skyring, intenta a tutti i costi nella missione di ricongiungersi con i suoi cari, ma l’effetto sorpresa non tarda ad arrivare. Ecco che un prigioniero dei Discepoli, chiamato Dev, arriva sul pianeta; un uomo che all’inizio suscita un sentimento di diffidenza nei confronti della piccola Hope, un sentimento che però nel tempo, si tramuta in amicizia. La storia purtroppo viene spiegata in breve, ma è grazie a questa amicizia che capiamo qualcosa in più su Hope; e le supposizioni sulla tempra della ragazza svaniscono nel nulla. Con meraviglia si scopre che Hope impara a combattere grazie a quest’uomo e non grazie ad Octavia (sorpresa!). Insieme, infine, pianificano, nei dieci anni successivi, un’imboscata nell’intento di arrivare su Bardo attraverso l’Anomalia per salvare le due donne.
Non tutte le ciambelle vengono con il buco
Assistiamo nel flashback che il piano fallisce e Dev viene ucciso, costringendo Hope a continuare da sola; ed è la morte dell’uomo che segna definitivamente la ragazza, che si incolpa per la sua morte in quanto ha esitato nel salvarlo durante l’imboscata. Intanto nel presente, Gabriel, Echo e Hope si ritrovano costretti ad aspettare il ritorno dei Discepoli; ma nel frattempo fanno la conoscenza del nuovo prigioniero, Orlando. Grazie all’uomo scoprono che i Discepoli credono in qualcosa chiamata la “guerra che porrà fine a tutte le guerre”, tanto profetizzata dal “Pastore” che viene indirizzato da Orlando come il loro dio.
Il Pastore
Durante la puntata le cose si fanno sempre più interessanti, poiché si gettano le basi per qualcosa di nuovo (finalmente!). Il Pastore, che agli occhi dei suoi discepoli e Orlando sembra una divinità, ai nostri occhi risulta essere un comune uomo ed uno spietato dittatore, uno dei tanti che la serie ci ha insegnato a conoscere. Ad ogni modo, sembra proprio che il Pastore abbia fatto parte della missione sull’Eligius III che aveva scortato i terrestri sopravvissuti lontano da una Terra distrutta dalle fiamme. Chi sia veramente quest’uomo o quale sia la sua vera storia non ci è dato saperlo, almeno non ancora ma la curiosità cresce sempre di più!
Nuovi discepoli e nuovi piani
Su Skyring, Orlando, ormai diventato parte integrante del gruppo formato da Gabriel, Echo e Hope, decide di addestrarli come Discepoli nell’intento di aiutarli ad entrare su Bardo; e nei successivi cinque anni insieme ai ragazzi pianifica un imboscata ai soldati. Il piano sembra avere successo stavolta, ma un piccolo imprevisto mette Echo in pericolo di vita e costringe Hope ad intervenire uccidendo un nemico senza nessuna esitazione. Orlando è in lacrime, per lui quelli uccisi non sono soldati cattivi adepti di una setta ma fratelli e sorelle che condividono con lui un credo. Echo, a tal proposito, non si fida e decide di cambiare il piano originario. La ragazza si rifiuta di fidarsi ancora di Orlando e decide di abbandonarlo a Skyring; portando l’uomo successivamente a commettere il suicidio.
The 100: Le trame si intrecciano
Su Sanctum ritroviamo Raven, ancora perseguitata dalle morti che ha causato. La ragazza non riesce a perdonarsi e sembra davvero avvilita. Clarke al suo arrivo le affida un nuovo compito per distrarla: studiare l’armatura di un Discepolo. Ma qualcosa o meglio qualcun’altro entra in scena. Un gruppo di Discepoli sono arrivati su Sanctum e chiedono di Clarke, la quale secondo loro possiede la chiave per vincere “la guerra che porrà fine a tutte le guerre”. La ragazza accetta senza esitazione a patto di riavere indietro i suoi amici scomparsi. Ma quando tutto sembra filare liscio, Raven scopre che i Discepoli hanno pianificato un attentato alla vita di Clarke, così decide di usare l’armatura ed intervenire, salvando i suoi amici.
Anche questa volta però, la ragazza ha dovuto uccidere pur di sopravvivere; che sia la svolta per Raven nel diventare una killer spietata? staremo a vedere. Poco dopo, la ragazza porta Clarke, Jordan, Niylah e Miller attraverso l’Anomalia per cercare i loro amici scomparsi; ma da quale pianeta iniziare? nessuno di loro ha idea su quale pianeta si trovino i ragazzi scomparsi. Così Raven sceglie un pianeta a caso e tutti si ritrovano in un luogo completamente ghiacciato. Inoltre, senza pietra dell’Anomalia non possono andarsene. Intanto, Gaia rimane su Sanctum per avvisare tutti gli altri e tenerli pronti nel caso di un altro attacco. Ma quest’ultimo non tarda ad arrivare e la donna viene rapita da un Discepolo sopravvissuto che disattiva la Pietra dell’Anomalia e trascina Gaia con sé. E adesso chi avviserà gli altri? Staremo a vedere.
Esperidi è il vero punto di partenza di questa settima e conclusiva stagione, segnando l’inizio di una storia davvero avvincente grazie ad un episodio che merita il massimo dei voti. Chissà se presto torneremo tutti a viaggiare attraverso nuovi mondi!
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