The Alto Knight- I due volti del crimine

The Alto Knight- I due volti del crimine recensione film di Barry Levinson con Robert De Niro

The Alto Knight- I due volti del crimine recensione film di Barry Levinson con Robert De Niro, Debra Messing e Cosmo Jarvis [Anteprima]

The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )
The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )

Il volto pulito di Frank Costello, nella sua lussuosa casa borghese degli anni ‘50, la moglie ebrea dai modi eleganti (Debra Messing). L’astuzia di un uomo che non è un criminale, ma il creatore del crimine.

Dall’altro lato, il volto butterato e costantemente nascosto dietro lenti scure di Vito Genovese, siciliano legato alla zona di Downtown, ai bar pieni di fumo e alle donne belle. Un criminale senza empatia, avido di potere e denaro, ma non abbastanza intelligente. Così distanti, eppure amici fin dall’infanzia; speculari, ma entrambi artefici della frangia mafiosa più influente di New York.

Una scritta all’inizio del film ci avvisa che stiamo assistendo a una storia vera. L’approccio documentaristico lo conferma: è Frank Costello, ormai anziano, a raccontarci la sua vita. Inizia rievocando il giorno in cui venne colpito da un colpo di pistola, sparato proprio dal picciotto del suo migliore amico d’infanzia, conosciuto al club dell’Alto Knights: Vito Genovese

Dopo aver passato molti anni in Italia e avergli lasciato il ruolo di boss mafioso di New York, Vito torna dalla sua latitanza per riavere indietro il potere ceduto: così, in un’antica pasticceria italiana di Downtown, vediamo Vito (Robert De Niro) parlare al tavolo con Frank (Robert De Niro).

È  la prima volta che li vediamo insieme e non potrebbero essere più diversi.

Per tutto il film disapprovano le scelte dell’altro. «Appellati al quinto emendamento!» urla più volte Vito. «Non lo fare, o molta gente soffrirà» lo ammonisce Frank. Nonostante il tono minaccioso e l’atteggiamento oppositivo, entrambi sembrano convinti di poter gestire meglio le situazioni spinose in cui si trova l’altro. Un atto di profonda amicizia, nonostante le differenze. Per questo non sembra credibile un vero odio tra loro, quanto piuttosto un tentativo di prendersi cura dell’altro riflesso, pur sapendo che compirà scelte diverse.

Forse per questo ci sorprende tanto il distacco tra Vito e Frank, così come ci appare incredibile l’immagine pulita di sé che Frank, il narratore, continua a propinarci. Un vecchio borghese che passa la serata a guardare la tv.

The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )
The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )

Come un monito, i loro incontri e le loro scelte, ci ricordano che sono lo specchio della stessa medaglia: l’agire criminale di Frank non è più pulito di quello di Vito, è solo più intricato nelle trame della politica americana. È la scoperta dei suoi intrighi politici, che includono corpi caduti dalle stazioni di polizia, a rompere totalmente la fiducia di Vito e a convincerlo a tentare un attentato contro di lui..

È un tradimento. Così come Frank, l’amico d’infanzia, ha scelto di abbandonare Downtown per trasferirsi nella sua lussuosa casa in centro, ha anche rinnegato il loro codice mafioso: si è evoluto.

Lo stesso Frank afferma che il tempo cambia, così come la loro organizzazione. Lo dice con la sicurezza di un immigrato italiano ormai perfettamente integrato nell’immagine dell’uomo d’affari americano di successo, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, ma sempre attento a mantenere un’apparenza impeccabile.

Vito, invece, non vuole andarsene da Downtown, né sposare una donna che non sia italiana: una nostalgia per una giovinezza che non ritornerà di più, quella di loro due al club di Alto Knights incapace di accettare il tempo che passa.

Nonostante la figura di Frank ci voglia incantare con i suoi modi e con la superbia, il procedere lento del regista Berry Levinson che continua a intrecciare i destini  dei due boss, non può non ricordarci il titolo del film: i due volti del crimine. Criminali tutti e due, in modi diversi, ma uno non è meglio dell’altro.

Eppure, lo sguardo nostalgico di Frank, ormai in pensione, che guarda le diapositive della sua gioventù a Alto Knights, ci dà la sensazione che non abbiamo visto un film sulla malavita, piuttosto su un’amicizia. La vendetta morbosa e gelosa che si è sviluppata da parte di Frank e di Vito, per il non saper riconoscersi più come altro, per le due strade diverse che vengono prese rappresentando un tradimento per la loro amicizia e per le loro origini.

The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )
The Alto Knight- I due volti del crimine (Credits: Warner Bros. Entertainment Inc. )

Sintesi

The Alto Knigts- I due volti del crimine è la canonica storia della mafia italo americana degli anni ‘50, ma Robert De Niro, interpretando entrambi i controversi protagonisti, vuole portarci a fare una riflessione più ampia sul doppio, il tradimento e la famiglia. L’impianto classico del film e la sua andatura lenta rischiano, tuttavia, di mettere in secondo piano il messaggio che emerge dagli occhi del vecchio Frank che ci racconta in prima persona la sua storia.

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