The Dazzled (Les éblouis) recensione del film di Sarah Suco con Camille Cottin, Jean-Pierre Darroussin, Éric Caravaca, Céleste Brunnquell e Spencer Bogaert
Diretto da Sarah Suco, The Dazzled narra la storia della famiglia di Camille, composta da tre figli (tra cui la ragazza) e dai due genitori, entrambi piuttosto decisi nel voler attuare un cambiamento di vita radicale. I due vogliono avvicinarsi alla Comunità della Colomba, una piccola comunità religiosa che sembra proporre ottimi valori cattolici e anche stabilità economica alla famiglia di Camille. Saranno però i ragazzi, e soprattutto la stessa ragazza, ad accorgersi della realtà che si cela dietro valori ostentati e falsa misericordia.
Il film tenta di affrontare con originalità un tema delicato, già toccato non solo dalla dimensione cinematografica ma anche da quella della cronaca e da quella giuridica. Ovvero la tematica della violenza (psicologica e fisica) e dell’abuso in territorio religioso. Qualcosa di profondamente amaro e difficile da digerire, particolarmente se rappresentato visivamente, sullo schermo. Il fatto che fin dall’inizio si sospetti l’arrivo di eventi terrificanti e spiacevoli, pur non sapendo cosa accadrà nello specifico, crea un magone non indifferente nello spettatore. Dalle prime inquadrature di questa realtà religiosa, si crea un forte sentimento di diffidenza nei confronti dei membri “perfetti” della Comunità della Colomba. Lo spettatore sa già che basterà un passo falso per far gettare la maschera e rivelare la vera natura dei personaggi. E a rappresentare questo occhio critico e diffidente c’è proprio Camille, la protagonista attraverso cui verrà vissuta maggiormente la vicenda.
Man mano che ci si addentra in questo mondo religioso a sé stante, la rappresentazione dei personaggi e dei loro modi di fare all’interno di questa bolla spirituale diventa sempre più ridicola. Dai piccoli gesti, come alcune affermazioni del pastore o degli adepti, o dal semplice gesto (assurdo) dei credenti che belano in attesa del loro pastore, la regista e sceneggiatrice Sarah Suco rende a pieno tale visione.
Però, nonostante ottimi propositi, nonostante una buona attenzione ai particolari appena citati, The Dazzled non propone un messaggio forte ed impattante. Nel suo modo di percorrere le drammatiche vicende di una famiglia sempre più snaturata da una comunità ai limiti della razionalità, la pellicola rimane comunque poco incisiva, tendendo al tedio soprattutto nella parte centrale in cui difficilmente accade qualcosa che riesca veramente a catturare l’attenzione. L’improvviso epilogo, profondamente drammatico, rappresenta uno stacco troppo netto a conclusione di una pellicola che rimane vaga per la sua intera durata e che avanza lentamente nella narrazione.
Sarah Suco dirige un’opera che non convince del tutto, a causa di un approccio poco personale nella visione cinematografica del tema trattato rappresentata sullo schermo, che si traduce in un’esperienza poco significativa per lo spettatore.
Valentina