The Deep recensione del film di Baltasar Kormákur con Ólafur Darri Ólafsson, Stefan Hallur Stefánsson, Joi Johannsson e Thora Bjorg Helga
Pellicola drammatica girata in Islanda, tratta da una storia vera e sconvolgente, The Deep ruota intorno a quella che sembra essere più una leggenda che un evento reale. Nelle isole Vestmann in una notte del gelido inverno del 1984, un peschereccio si inabissa lontano dalla costa. I membri dell’equipaggio, nonostante i molti tentativi per cercare di salvarsi, muoiono nelle acque congelate dell’oceano. Solo un uomo riesce a salvarsi: Gulli (Ólafur Darri Ólafsson). Nuotando e camminando per ore ed ore nel clima rigido dell’Islanda, Gulli riesce a tornare a casa e a scatenare la sorpresa di tutti. La comunità scientifica tenta quindi di giungere ad una risposta, seppur tale obiettivo risulti quasi impossibile.
La regia di Kormákur è carica di mezzi primi piani e di molti dettagli, soprattutto nella prima parte della pellicola. La macchina da presa cerca di rimanere molto vicina ai personaggi che vuole presentare al pubblico e man mano che la storia si evolve la visuale si allontana. Durante la terribile disavventura di Gulli le inquadrature lo ritraggono come un piccolo puntino immerso in acque gelide ed ostili.
La realtà che viene rappresentata, quella delle isole Vestmann, è una realtà fredda, piccola, scura e per questo soffocante. La fotografia chiaramente non punta ad avere colori accesi ma vira verso colori scuri e spenti, capaci di rappresentare perfettamente l’atmosfera. I ritmi della narrazione sono lenti, apatici. Un po’ per favorire un’idea reale della vita dei marinai e della terribile esperienza del protagonista, un po’ perché il film non alleggerisce in alcun modo una storia che di dinamico già non ha molto. Forse questa è la vera pecca di The Deep, una narrazione che tende a tediare a lungo andare.
Gulli, l’unico superstite della tragedia, è stato sei ore in mare in pieno inverno ed è riuscito a camminare per più di due ore a piedi scalzi, sul terreno ghiacciato. Tutti sono sorpresi da un evento così unico, definibile come impossibile. Persino la televisione si avvicina al caso. Nessuno riesce a spiegare come un fatto del genere sia fisicamente possibile. La comunità scientifica inizia a studiare Gulli per comprendere un fenomeno tanto singolare. Il corpo del sopravvissuto sembra poter nascondere qualcosa che spieghi quello che appare come un “miracolo”. Tutti intorno a lui lo ritengono “qualcuno di speciale”, ma l’uomo si sente una persona qualsiasi. Una persona comune che ha tentato con tutta se stessa di combattere per la sua vita.
Valentina