The Frog - Se un albero cade in una foresta

The Frog – Se un albero cade in una foresta recensione serie tv di Mo Wan-il [Netflix]

La recensione del nuovo thriller coreano disponibile su Netflix

The Frog – Se un albero cade in una foresta recensione serie tv di Mo Wan-il con Yoon Kyesang, Go Min-si, Roh Yoon-seo e Kim Yoon-seok [Netflix]

di Chiara Calcara

The Frog - Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)
The Frog – Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)

La nuova serie tv di Mo Wan-il, presente nel catalogo Netflix, fa discutere per la sua natura più adatta a una miniserie che ha diviso gli spettatori tra chi ha amato Se un albero cade in una foresta e chi l’ha ritenuta una delle tante k-mistery che non aggiungono nulla al panorama già vasto del genere.

La storia si dipana su due piani temporali in cui si svolgono le storie di Gu Sang-joon (Yoon Kyesang) e Jeon Yeong-ha (Roh Yoon-seo), proprietari rispettivamente di un motel e di una casa vacanze. Le loro attività diventano teatro di due omicidi che lasciano tracce di sangue e orrore nelle loro vite. Koo, dopo che la stampa ha iniziato a interessarsi del serial killer, ha perso tutto; Jeong non sa ancora se accettare le conseguenze, diventando anche lui il personaggio di una storia macabra, oppure lavare via il sangue e convincersi che quella morte non ci sia mai stata.

Ma se un albero cade in una foresta, e nessuno lo sente, fa rumore o fa silenzio? Si può dire che l’albero non sia mai caduto?

Su questa domanda dovrebbe ruotare l’intera serie tv.

Nella foresta sud coreana, traboccante di verde e specchi d’acqua, sorgono i due edifici protagonisti della serie tv. Paesaggi destinati alla poesia, che si intravedono dalle finestre, ponti illuminati da pochi luci che costruiscono un’ambientazione da fiaba; eppure, crudi elementi prendono di mira questa ambientazione amena, ma vista spesso al crepuscolo: vittime inconsapevoli che tingono quelle mura di mistero.

L’ambiente esterno, così caratteristico e sapientemente utilizzato dal regista, che ci fa quasi sentire l’odore di erba e di legno bagnato, è ostruito dalla costante presenza di interni che, verso la fine degli episodi, diviene preponderante coincidendo con un declino della trama: dopo un inizio pieno di suspense e promesse, scema in scene melodrammatiche, splatter e giustificazioni banali.

The Frog - Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)
The Frog – Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)

La colonna sonora presenta tratti prevedibili e, in alcuni momenti, può risultare fastidiosa. Il montaggio audio nella prima parte appare raffazzonato, ma questi aspetti sono compensati da una direzione magistrale e da una fotografia impeccabile. La scelta dei colori, con un contrasto tra tonalità fredde e calde, è particolarmente efficace, con un predominante verde foresta. Le inquadrature precise esaltano le straordinarie interpretazioni degli attori.

L’unione di queste maestranze restituisce un prodotto capace di catturare lo spettatore, incollandolo allo schermo. Non si tratta solo di uno spettacolo visivo, ma di una riflessione filosofica che la domanda contenuta nel titolo già ci suggerisce. Dalla quarta puntata in poi, però, assistiamo a un dilungarsi della trama immotivato. Gli elementi introdotti all’inizio non sembrano più interessare gli sceneggiatori, che per allungare la storia si limitano solo di produrre giustificazioni. Il finale si perde in una fotografia patinata che incornicia le scene a lieto fine, accompagnato da una recitazione scadente e affettata da parte di Kim Yoon-seok.

Nonostante un finale disastroso, la prima parte si rivela una vera boccata d’aria fresca per la serialità contemporanea: un’esigenza di raccontare la quotidianità con abbondanti scene cuscinetto. Queste sequenze aiutano lo spettatore a comprendere i personaggi e a vivere con loro dentro quella foresta isolata. Viene da chiedersi se è stato un errore di sceneggiatura, che ha coinvolto a catena tutti gli altri reparti oppure la fretta di chiudere un prodotto con ottime prospettive?

The frog – Se un albero cade in una foresta rimane un ottimo esemplare di serialità mistery, senza, purtroppo, diventarne un cult.

The Frog - Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)
The Frog – Se un albero cade in una foresta (Credits: Netflix)

Sintesi

The Frog - Se un albero cade in una foresta trova la sua rovina in una trama diluita e in un finale povero. Tuttavia, è proprio questa sua bipartizione involontaria che la salva: la prima parte è un capolavoro di maestranze che conducono un mistery eccellente, che vale la pena ammirare.

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