The Great recensione serie TV di Tony McNamara con Elle Fanning, Nicholas Hoult, Phoebe Fox, Sacha Dhawan, Charity Wakefield e Belinda Bromilow
The Great è consigliata a chi cerca un prodotto vintage con sfumature attuali e per chi non si preoccupa di seguire la Storia troppo alla lettera. Superba satira anacronistica, frutto dello sceneggiatore Tony McNamara (La favorita), la serie combina eventi reali e alterazioni storiche. Delirante e coinvolgente ed ‘occasionalmente’ basata sulla vera storia dell’imperatrice russa Caterina la Grande.
Se sperate di comprendere la storia degli eventi rimarrete delusi; lo scrittore australiano ha dimostrato di non prendere molto sul serio i fatti reali. The Great si concentra sulla giovanissima moglie dell’imperatore, debuttante in Russia, che cerca di trovare un posto al sole, guadagnarsi il rispetto della corte e conquistare il potere assoluto. Per diventare Caterina, l’imperatrice che rimase ben 34 anni al trono dopo aver rovesciato il marito, lo strambo Pietro III di Russia.
Le poche pillole di realtà si perdono in un flusso comico e disinvolto. Attraverso le battute l’esilarante si mescola con il reale e il tangibile con il terribile, formando un insieme armonioso avvolto nella forte chimica dei protagonisti.
Uno dei maggiori pregi di The Great è la scelta dei protagonisti. Nicholas Hoult è assolutamente delizioso nella raffigurazione di una sorta di Nerone russo. Incarna alla perfezione il suo patetico, impulsivo, lussurioso, tirannico e maschilista Pietro III che vive nell’ombra di suo padre, Pietro il Grande.
Elle Fanning ci regala una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Meravigliosa nei panni dell’Imperatrice che evolve dall’innocenza adolescenziale sino a diventare un’esperta manipolatrice. Brilla di luce propria mentre affronta problemi reali come l’epidemia di vaiolo o ponendo le basi dell’alleanza della Russia con altri paesi.
Fanning e Hoult sono sfavillanti come regnanti della Russia. Il loro strano rapporto di coppia ha una dinamica che funziona perfettamente in ogni episodio. Pietro vede in sua moglie una donna insulsa e manipolabile ma finirà per amarla ed ammirarla. Caterina si trasforma: mentre assiste alle sofferenze della guerra, all’ignoranza della gente dovuta alla mancanza di istruzione e al ruolo insignificante della donna in Russia, prende il timone e pensa al colpo di stato.
McNamara attraverso la metanarrazione di eventi passati crea una metafora dei nostri giorni, cercando di ritrarre ciò che continuiamo ad essere come società e come esseri umani. Un insieme mal assortito di egoiste e prevaricanti individualità.
Anacronismo e assurdità completano questa storia che non si preoccupa di essere devota alla realtà. Se già ne La favorita emergeva lo sguardo anticonformista e corrosivo verso la regalità, The Great oltrepassa i confini della black comedy per addentrarsi direttamente nella categoria della satira, del comico delirio, della rivendicazione del linguaggio volgare e dell’umorismo sfrenato.