The Investigation recensione serie TV di Tobias Lindholm con Søren Malling, Pilou Asbæk, Pernilla August, Rolf Lassgård e Laura Christensen
Disponibile su Sky da lunedì 15 marzo, The Investigation è una miniserie in 6 episodi che racconta le indagini per l’omicidio della giornalista Kim Wall. La sua morte, avvenuta in circostanze misteriose in Danimarca nell’agosto del 2017, fu nota alla stampa come “il giallo del sottomarino”. La miniserie è diretta da Tobias Lindholm e ricostruisce le indagini sulla morte di Kim Wall e l’incriminazione dell’imprenditore e proprietario del sottomarino Peter Madsen.
Il 10 agosto 2017 l’ultimo avvistamento di Kim Wall è a bordo del sottomarino Nautilus, in compagnia di Peter Madsen, che la donna voleva intervistare. La sua scomparsa venne denunciata dal compagno, quando Kim non tornò a casa quella sera. Il sottomarino affondò poco dopo l’inizio delle ricerche, forse proprio per opera dello stesso Madsen. A investigare venne l’ispettore della squadra omicidi di Copenhagen Jens Møller Jensen (Søren Malling). Con l’aiuto del suo team, Maibritt Porse (Laura Christensen), Nikolaj Storm (Hans Henrik Clemensen) e Musa Amin (Dulfi Al-Jabour), riuscirà a scoprire l’orribile verità sulla morte di Kim Wall.
Alla ricostruzione delle vicende hanno collaborato anche il vero ispettore Jens Møller Jensen e i genitori della vittima, Ingrid e Joachim Wall, interpretati nella serie da Pernilla August e Rolf Lassgård. Le indagini durarono oltre due mesi e coinvolsero anche squadre di sommozzatori e della Marina, quando avvenne il ritrovamento del torso della giornalista sulle spiagge di Copenhagen. Questa circostanza permise l’arresto dell’unico sospettato dell’omicidio, Madsen. L’uomo durante il processo aveva più volte cambiato versione, ritrattando continuamente le sue parole.
Il pubblico ministero Jakob Buch-Jepsen (Pilou Asbæk, noto ai fan per il suo ruolo nella serie Il trono di spade) convinse il giudice della sua colpevolezza e mise in piedi un caso solido anche con poche prove.
The Investigation – una ricostruzione attenta e asettica
Rifiutando qualsiasi punto di vista sensazionalista, questo police procedural ricostruisce con attenta cura per i dettagli un omicidio brutale che scosse profondamente la Danimarca. Kim Wall era una stimata giornalista, impegnata nel raccontare casi di soprusi ambientali ai danni di popolazioni più povere. Dopo la sua morte, i suoi genitori diedero vita alla Kim Wall Foundation, un ente benefico che premia giovani promesse del giornalismo.
Uno dei pregi di questa miniserie è proprio la ricostruzione di ogni singolo momento che ha portato alla scoperta dell’omicidio della donna. Una ricostruzione che si basa su una narrazione impersonale e asettica, con il rifiuto totale per qualsiasi spettacolarizzazione del dolore e della morte. Quando l’orrore subentra in quello che, inizialmente, sembra essere solo un caso di persona scomparsa, anche lì la narrazione priva lo spettatore della visione diretta, tralasciando elementi gore e crudi. Si preferisce affidare al non visto e alle espressioni sgomente degli interpreti l’immensa crudeltà dell’omicida e del suo sadismo.
La serie racconta le vicende seguendo il punto di vista di Jens Møller Jensen, un uomo ligio al dovere e con una complicata relazione con la figlia Cecilie (Josephine Park), messa ancora più a dura prova dal caso. Come spesso accade, allo snodarsi delle vicende professionali fanno da contraccolpo quelle personali: se Joachim Wall non può che rassegnarsi per la perdita della figlia, Jensen può ancora recuperare il rapporto con Cecilie e prepararsi all’arrivo del nipotino.
Costruendo un ritmo serrato e teso, la serie tiene lo spettatore incollato allo schermo fino alla fine della storia. Da un lato viene mostrata la difficoltà della squadra di trovare indizi, dall’altro la complessità della legislazione danese, cavillosa e complessa.
The Investigation è un prodotto ben costruito, avvincente e con un cast coeso e affiatato. Decisamente, da non perdere.