The Mandalorian recensione serie Disney+ Lucasfilm di Jon Favreau con Pedro Pascal, Gina Carano, Carl Weathers, Werner Herzog, Nick Nolte, Taika Waititi, Giancarlo Esposito, Emily Swallow e Omid Abtahi
Disponibile dal 24 marzo su Disney+ ed eccezionalmente stasera alle 23:30 su Italia 1 con l’episodio pilota in prima visione assoluta, The Mandalorian è la prima serie televisiva live action dedicata alla saga di Star Wars, composta da 8 episodi di circa quaranta minuti, scritta e diretta da Jon Favreau ed in grado di riscuotere un grandissimo successo, sia per l’effetto richiamo della mitica saga che per la presenza di personaggi fortissimi come colui che è stato ribattezzato dai fan e dai media Baby Yoda.
Non sappiamo ancora il nome di tale creatura, conosciuto come il Bambino (The Child), ma la sua fisionomia richiama proprio quella del più grande maestro Jedi. Ciò non può che affascinare i fan della saga creata da George Lucas, sono stati proprio loro ad assegnare al personaggio il nome Baby Yoda, diventato sempre più virale contribuendo a renderlo un fenomeno di culto in pochissimo tempo.
Ambientata cinque anni dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e venticinque anni prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, The Mandalorian racconta le vicende del cacciatore di taglie Din Djarin (Pedro Pascal), detto il Mandaloriano o semplicemente Mando. Una delle sue missioni sarà quella di portare al Cliente (Werner Herzog) una creatura, ma quando il Mandaloriano si ritroverà davanti a quell’essere di cinquant’anni ma con l’aspetto di un bambino – Baby Yoda – deciderà di proteggerlo. Da quel momento dovrà vedersela contro chiunque ostacoli il loro cammino.
Per realizzare una serie televisiva su un fenomeno popolare di tale calibro serve gente esperta e The Mandalorian, grazie anche all’intero cast artistico coinvolto da Lucasfilm, vince la sfida. A creare la serie ci ha pensato Jon Favreau (regista di Iron Man); alla colonna sonora (fattore irresistibile in Star Wars) Ludwig Göransson (vincitore del premio Oscar per aver composto la bellissima colonna sonora di Black Panther); mentre alla fotografia troviamo Greg Fraser (Rogue One: A Star Wars Story). Tra i produttori esecutivi, oltre a Jon Favreau e Kathleen Kennedy per Lucasfilm, figurano Dave Filoni (Star Wars: The Clone Wars) e Colin Wilson (Avatar). Tra gli interpreti Gina Carano, Carl Weathers, Giancarlo Esposito e Nick Nolte, quest’ultimo presta la voce al magnifico Kuiil artefice della frase cult I have spoken.
La presenza inoltre di Ming-Na Wen (l’agente May di Agents of S.H.I.E.L.D.) e Taika Waititi (premio Oscar per Jojo Rabbit e già alle prese con Disney alla regia di Thor Ragnarok), dimostrano come lo Studio punti su figure conosciute e di fiducia. Taika Waititi è il doppiatore originale di IG-11 nonché regista dell’ultima puntata, non a caso la più riuscita della stagione grazie anche ad una lunga ed emozionante sequenza d’azione.
The Mandalorian esordisce bene grazie all’introduzione di un protagonista carismatico immerso in una storia avvincente. Nel prosieguo tuttavia la narrazione sembra avvolgersi su se stessa, dilatando sensibilmente i tempi e lo scorrere degli eventi facendo così inevitabilmente scemare l’attesa per il successivo episodio. Lo spettatore accusa una sensibile perdita di hype durante lo svolgimento della serie, provocata da una storia a lunghi tratti, se non scadente, quantomeno poco accattivante nella sua fruizione.
Tecnicamente ineccepibile e animata da grandi artisti, a scuotere The Mandalorian ci pensano Baby Yoda e Mando. Il primo affascina e suscita tenerezza, il secondo conquista lo spettatore con il suo carattere spietato e sensibile allo stesso tempo ed il suo misterioso passato, movimentato e oscuro, che ci proietta già all’autunno 2020 e alla seconda stagione, in attesa che anche Obi-Wan Kenobi raggiunga il piccolo schermo e di assistere ad una nuova trilogia cinematografica su Star Wars.
Jacky