The Staircase – Una morte sospetta recensione serie TV Sky di Antonio Campos e Maggie Cohn con Colin Firth, Toni Collette, Michael Stuhlbarg, Juliette Binoche, Dane DeHaan e Olivia DeJonge
In uscita l’8 giugno in esclusiva su Sky Atlantic, e in streaming su NOW, The Staircase è la miniserie crime in otto episodi scritta e prodotta da Maggie Cohn e Antonio Campos, regista inoltre di sei episodi.
Coprodotta da Annapurna Television, la serie vede nel cast oltre a un magistrale Colin Firth: Toni Colette nel ruolo di Kathleen, Juliette Binoche, Dane DeHaan, Olivia DeJonge, Rosemarie DeWitt, Tim Guinee, Parker Posey, Patrick Schwarzenegger, Sophie Turner, Vincent Vermignon e Odessa Young.
Girata ad Atlanta, in Georgia, la storia si basa su eventi di cronaca realmente accaduti la notte del 9 dicembre 2001 nella Carolina del Nord.
Kathleen Peterson, seconda moglie di Michael Peterson, noto romanziere ed ex marine, viene trovata agonizzante dal marito, ai piedi delle scale interne alla loro abitazione, in mezzo a una impressionante quantità di sangue.
Quello che sembra un drammatico incidente domestico, è destinato ad assumere, con il passare delle ore, i contorni di un cupo mistero che vede Michael al centro di un’accusa di omicidio.
Il caso giudiziario Peterson sarà alla ribalta della cronaca per circa un ventennio, tra colpi di scena e controversie giudiziarie che segneranno profondamente la “perfetta e felice” famiglia allargata americana.
Nel mezzo delle indagini giudiziarie, usciranno particolari della vita pubblica e privata di Michael che porteranno crepe profonde all’immagine integerrima avuta fino ad allora.
Petersen aveva affermato, ad esempio, di essere il destinatario di svariate medaglie al valor militare per imprese di guerra in Vietnam. Nonostante tutte le medaglie però, non sembra avere mai avuto la documentazione relativa a queste decorazioni. Peterson in seguito ammise che il suo infortunio di guerra non era il risultato di una scheggia in Vietnam, ma di un incidente automobilistico.
Precursore della serie è stato il documentarista francese Jean-Xavier De Lestrade che, nel 2004, con un colpo di genio, decise di documentare per circa sedici anni tutti gli eventi del caso, e che possiamo definire un antesignano del genere true crime.
La peculiarità delle sue riprese sta nel carattere giornalistico, più interessato ad approfondire gli animi dei protagonisti, con le loro contraddizioni e angosce, piuttosto che a capire la verità oggettiva dei fatti. Ripresa poi da Netflix che la amplia nel 2018, la serie continua ad esercitare un profondo fascino mediatico attraverso il tempo.
Uno degli aneddoti di The Staircase è nell’assegnazione del ruolo da protagonista, e produttore esecutivo, a Harrison Ford il quale però, con l’arrivo di Maggie Cohn e del regista Antonio Campos, decise di abbandonare, per essere poi sostituito da Colin Firth.
Il ritmo della narrazione è sublime. Gli attori comunicano anche attraverso la comunicazione non verbale, sfumature del linguaggio del corpo che amplificano il significato e le emozioni potenziate poi dalle parole. Il dubbio si insinua sempre più a fondo nella mente dello spettatore, attraverso i silenzi e gli sguardi del protagonista, di cui scopriremo tutti quei lati del privato taciuti e nascosti al resto della famiglia.
Come dice lo storico maestro hollywoodiano di scenografia Robert McKee, “La curiosità guida la sete di conoscenza attraverso il nostro bisogno intellettuale di risolvere enigmi e rispondere alle domande. L’empatia guida la fame di relazioni, e quando le parti emozionali e razionali della storia e della vita si mescolano, generano il fenomeno della suspense. La suspense è curiosità carica di empatia.”
Una serie in cui l’indicibile, sotto le pressioni dell’esistenza, porta il personaggio a rivelarsi fino al momento di massima tensione, in cui sarà costretto a compiere la sua scelta finale.