The Warrior – The Iron Claw recensione film di Sean Durkin con Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Maura Tierney e Stanley Simons [Anteprima]
Nel Sud degli Stati Uniti negli anni ’80, la famiglia Von Erich, guidata dal patriarca Fritz, ha costruito una reputazione nel mondo del wrestling nel corso degli anni. I quattro figli crescono con la possibilità di realizzare i propri sogni, frutto dei sacrifici compiuti dai genitori. Tuttavia, questi sacrifici verranno fatti pesare. Nonostante la ‘libertà di scelta’, i ragazzi decidono di seguire le orme del padre.
Ma su di loro aleggia un’ombra. Nonostante il tono realistico e drammatico del film, lo spettatore viene coinvolto nella superstizione della maledizione dei Von Erich.
La prima metà di The Warrior – The Iron Claw è solida e serve a costruire i rapporti fra i fratelli e la gerarchia che vige in casa. Una piramide di attenzioni che cambia continuamente i tasselli in base alle vittorie.
Il fulcro morale del film è Kevin, interpretato da un sorprendente Zac Efron. L’attore si è completamente trasformato, modellando il suo fisico fino a diventare un autentico lottatore degli anni ’80. Kevin è imponente, ben definito e così devoto all’allenamento e ai suoi cari che non riesce a vivere lontano da loro. Sarà l’incontro con la donna che diventerà sua moglie a farlo uscire dal guscio, e neanche troppo.
Nel frattempo, cerca di proteggere i suoi tre fratelli insegnando loro l’arte di famiglia e, ironicamente, tutti sembrano superarlo sia nel carisma che nelle attenzioni del padre Fritz.
La seconda parte del film è straziante e drammatica; è difficile non empatizzare con i numerosi drammi che incombono sulla famiglia. Tuttavia, qui emerge una singolarità del film o, meglio, della storia stessa. La mole incredibile di disgrazie che colpisce questa povera famiglia è così sorprendente da risultare quasi incredibile. Pensare che tutto ciò sia accaduto realmente colpisce profondamente.
Entrando nel merito della sceneggiatura possiamo affermare che è scritta in modo avvincente, non annoia nonostante tratti una disciplina di solito vittima di pregiudizi e non comprensibile da tutti.
La prima parte è costellata di foreshadowing, ovvero dialoghi che, risentiti, preavvisano eventi futuri. Anche se non si conosce la storia d’origine, si ha la sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile.
La regia di Sean Durkin si presenta creativa e fedele ai programmi televisivi dell’epoca. L’inizio, specialmente in bianco e nero, e la trasformazione fisica di Zac Efron possono richiamare alla mente film come ‘Toro Scatenato’ del talentuoso Martin Scorsese.
Jeremy Allen White, noto soprattutto per le sue interpretazioni in Shameless e The Bear, dimostra ancora una volta la sua imponenza attoriale interpretando Kerry, secondo figlio e prodigio sportivo. Carismatico e frenetico sarà uno dei fratelli più colpito dai cambiamenti che avverranno.
The Warrior – The Iron Claw tratta il wrestling con rispetto utilizzandolo come veicolo per parlare di altre tematiche. Il regista parla di questa particolare famiglia per rivolgersi a tutte quelle cariche di fardelli.
Il padre, che ha sacrificato i suoi sogni per il bene della famiglia, è ossessionato dal desiderio che i figli eccellano nello stesso sport che ha scelto per assicurare loro un tetto. I figli crescono con la libertà di perseguire i propri sogni ma inevitabilmente, ognuno di loro desidera rendere orgoglioso il padre come stelle della disciplina.
La cosiddetta maledizione della famiglia si presenta sia tangibile che illusoria. Le tragedie accadono ma ci si chiede se avrebbero potuto essere evitare con scelte decisioni diverse o una meno evidente oppressione genitoriale.
La colonna sonora è magnetica, frenetica e rimane fedele all’epoca di riferimento. Il mix tra musica, scrittura e regia crea hype nello spettatore, nell’attesa dell’incontro tra uno dei fratelli e una leggenda ben nota del wrestling. Il cast dimostra bravura e dedizione al ruolo, proprio come i personaggi interpretati.
Il film fa capire cosa si nasconde dietro a questo sport, evidenziando la devozione che può danneggiare sia il fisico che la mente. Soprattutto in quegli anni caratterizzati da meno controlli riguardo a certe sostanze e al benessere del fisico. La storia è narrata dal punto di vista di Kevin, circondato da fratelli diventati meteore destinati a superarlo. Tuttavia, impiegherà del tempo per capire appieno cosa sta accadendo alla sua famiglia.