The Wilds 2 recensione serie TV di Sarah Streicher e Amy Harris con Rachel Griffiths, Sophia Ali, Mia Healey, Charles Alexander, Miles Gutierrez-Riley, Shannon Berry, Jenna Clause e Alex Fitzalan
La recensione della prima stagione di The Wilds si era chiusa con un’invocazione di notorietà per il giovanissimo cast tutto al femminile del teenage Lost prodotto da Amazon Prime Video. Sono passati quasi due anni, ma nessuno del cast originale sembra aver spiccato il volo sfruttando l’esperienza di sopravvivenza estrema su un’isola deserta per un perverso esperimento socioculturale. Anzi, Sarah Streicher ha ripopolato la sua creazione con un cast speculare maschile per provare a sfuggire alle responsabilità di premesse interessanti ma insidiose.
L’affermazione della superiorità di una società matriarcale può avere una conferma portando il contesto all’estremo, ma il banco di prova rimane la controparte maschile. È per questo motivo che L’alba di Eva, il primo programma previsto dalla perfida Gretchen Klein (Rachel Griffiths), è affiancato da Il tramonto di Adamo, un progetto parallelo al maschile pensato per certificare empiricamente la teoria sottesa all’intera operazione.
Ad un nuovo gruppo di cavie corrisponde banalmente la necessità di suddividere minutaggio e sceneggiatura tra un cast improvvisamente duplicatosi con relative appendici. Da un lato l’esigenza di consolidare un gruppo di personaggi che ha avuto modo di esporsi senza fretta nell’arco di dieci episodi, mostrando la profondità raggiunta nella writers’ room, dall’altro l’esigenza di presentare, approfondire e rimettere in pari una nuova porzione di cast in un lasso di tempo produttivo ristretto.
Due velocità distinte da tenere nella stessa corsa verso un obiettivo non meglio precisato. Pur non facendo dell’originalità uno dei suoi cavalli di battaglia, The Wilds aveva trovato al debutto una formula coerente per non soccombere al peso dei suoi illustri modelli.
Con questa seconda stagione, la riproposizione della formula a gender invertito sembra un’interlocuzione per traghettare la narrazione verso un terzo atto-stagione in cui assestare un colpo geniale o un misero gancio. Non si può soltanto attendere, ma nemmeno puntellare la struttura canonica con momenti controversi o sensibili – vedasi il finale della 4° puntata. C’è disperato bisogno di equilibrio, di amalgama.
Un’isola deserta fa perdere il senso d’orientamento facilmente a chi non è abituato a muoversi senza riferimenti precisi. Nel caso in cui questo Amazon Original dovesse compiere un esodo verso una terza stagione, il varco che attende il team creativo di The Wilds 2 rischia di essere abbastanza stretto ma superaffollato con vista fallimento.