Through Rocks and Clouds recensione film di Franco García Becerra con Alberth Merma, Nely Huayta e Richard Taipe
Feliciano è un bambino di 8 anni come tanti: ama gli animali (spesso porta a pascolare alcuni simpatici alpaca insieme al suo cane) e adora guardare le partite di calcio, soprattutto quelle della nazionale peruviana, che ha buone possibilità di qualificarsi ai Mondiali di Russia 2018. La sua passione per il calcio è così grande da portarlo persino a litigare con un amichetto a causa degli ultimi risultati della squadra.
Tuttavia, nel villaggio in cui vive, una multinazionale sta per ostacolare il suo sogno più grande: vedere almeno una partita della nazionale del Perù allo stadio. Questa situazione rischia inoltre di aggravare il drammatico impoverimento di un paese già fortemente provato a livello economico e sociale.
Through Rocks and Clouds (in originale Raíz) è il secondo lungometraggio per Franco García Becerra, dopo l’esordio nel 2018 con Southern Winds. E’ anche il primo a partecipare alla Berlinale, nella sezione Generation Kplus. Il film si inserisce nel genere della finzione, ma sceglie di abbracciare un approccio marcatamente documentaristico. Pur seguendo una struttura narrativa tipica del dramma adolescenziale e rurale, evita di rifugiarsi nelle pieghe della narrazione convenzionale sceglie di raccontare un Paese prossimo al collasso attraverso le voci “vere” di alcuni dei protagonisti, che sembrano più delle persone reali intente a interpretare un ruolo che semplici attori.
Feliciano è un bambino cosciente (molto intraprendente oseremmo dire) delle condizioni incresciose in cui versa il Paese, ed in modo particolare il suo villaggio. Tuttavia, non si lascia scoraggiare e, nel suo piccolo, cerca di migliorare la situazione attuale.
Il film di Becerra purtroppo presenta molteplici difetti: il racconto non va di pari passo con la narrazione visiva, le prove attoriali risultano poco memorabili e la cura delle immagini discutibile. Un vero peccato, considerando che le premesse iniziali erano interessanti e promettenti.
A ciò si aggiunge una totale mancanza di empatia verso i personaggi e la storia narrata, che rende difficile per lo spettatore coinvolgersi.
Inoltre, non si capisce poi come il fatto che il bambino voglia vedere il Peru allo stadio si possa correlare con la multinazionale che vuole distruggere i sogni e le speranze del Paese.
Per fortuna, non tutto è da buttare: a livello di fotografia e scenografia, il film risulta convincente. Tuttavia, non si discosta molto dai classici film per famiglie un po’ stucchevoli, con bambini e animali protagonisti, seppur in una versione festivaliera.
Si ha l’impressione di vedere un film con dei buoni spunti di partenza, ma che in qualche maniera nel suo percorso produttivo ha avuto diverse riscritture, si nota moltissimo che non si è pensato minimamente a come e in che modo sviluppare la storia.
A Becerra e al suo Through Rocks and Clouds auguriamo comunque il meglio e un cammino radioso: il talento in lui si intravede va semplicemente raffinato.
Trailer del film: