Time Is Up recensione film di Elisa Amoruso con Bella Thorne, Benjamin Mascolo, Sebastiano Pigazzi, Bonnie Baddoo, Emma Lo Bianco e Giampiero Judica
Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma per la sezione di Alice nella città, Time Is Up è un film diretto da Elisa Amoruso, distribuito da 01 Distribution e co-prodotto con Lorenzo Ura e Patrizia Fiorellini. Una storia romantica divisa tra ambientazioni statunitensi e italiane che narra la storia di due atomi solitari, due adolescenze opposte, in balìa della chimica che lì farà convergere nella giusta formula e che – si spera – li unirà per sempre.
Vivien (Bella Thorne) è una tra le migliori studentesse del liceo, appassionata di fisica e desiderosa di entrare in una delle più prestigiose università americane. Roy (Benjamin Mascolo), invece, è un giovane tormentato e problematico che, a causa di un trauma subito da bambino, vede i suoi desideri continuamente ostacolati da un passato che sembra costantemente perseguitarlo. I due sembrano appartenere a due mondi completamente diversi, ma come spesso accade, la vita riesce a intrecciare gli eventi in modi sempre più inaspettati e a far congiungere le loro storie.
Time Is Up si rivela un dramma romantico dilatato e poco originale, carico di dialoghi generici e inautentici. Bella Thorne, come sempre magnetica e capace e a suo agio in questo ruolo, non riesce tuttavia a trascinare lo sviluppo della storia che manca di una soddisfacente tensione drammatica, nonostante alcune scelte interessanti nella direzione di Elisa Amoruso. Molto apprezzabile la colonna sonora, che varia da Billie Eilish a Frankie Valli, una splendida unione tra glorie del passato e hit contemporanee estremamente adatte a una pellicola di questo genere. Ma tra prestazioni attoriali non eccellenti e la prevedibilissima narrazione, molto di ciò che accade sullo schermo appare quasi lasciato al caso e poco contestualizzato, se non addirittura nonsense.
Storia d’amore adolescenziale rivolta espressamente ai fan della coppia Bella-Benji, Time Is Up appare un’operazione cinematografica mirata a coinvolgere e affascinare giovani e giovanissimi, attraendoli con una delle coppie più in voga del momento, nella speranza magari di trasformarla nell’ennesima gallina dalle uova d’oro e con la volontà, già confermata dal produttore Marco Belardi, di realizzarne un sequel.
Nel tragitto tra il dire e il fare tuttavia la pellicola sembra perdere la rotta, non riuscendo ad andare oltre ad una storia di riscatto piuttosto lineare e prevedibile, condita da riprese dall’alto mozzafiato degli affascinanti panorami italiani.