Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano recensione film di Mihara Mitsuhiro con Tatsuya Fuji, Kumiko Asô, Mariko Akama e Joe Hyuga
Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano racconta la vita di un anziano dedito a preparare da molti anni del tofu, considerato il migliore di tutta la città, ma anche del rapporto con la figlia e di un’età che avanza inesorabilmente.
Takano Tatsuo, nel momento più delicato della propria esistenza sarà costretto a fare i conti con un passato ingombrante, scoprendo per la prima volta un lato più spensierato.
Il nuovo film di Mihara Mitsuhiro, fresco vincitore del premio del pubblico all’ultimo Far East Film Festival e nelle sale italiane con Academy Two, si pone in quella lista di opere che cercano di scandagliare l’animo umano attraverso storie tali da scaldare il cuore. Vite vissute a pieno ritmo e senza privarsi dei piaceri più puri.
Nel recente passato (una casualità? Non è il solo ovviamente, giusto l’esempio più eclatante) abbiamo avuto un altro lungometraggio di simile natura, ovvero sia il bellissimo Perfect Days di Wim Wenders. Tuttavia seppur in Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano le analogie si sprechino, quest’ultimo rivela quasi un lato b del medesimo canovaccio, uno stile di vita che ha avuto già il proprio cambiamento e con difficoltà sembra accettarne le conseguenze.
Un personaggio taciturno, ma dal cuore d’oro, che è pronto a nuove sfide personali e lavorative, senza mai rimpiangere chi o cosa sarebbe potuto essere.
In questo ruolo è superlativo Taksuya Fuji, noto soprattutto per essere stato “l’uomo” nel capolavoro del maestro Nagisa Ōshima, Ecco l’impero dei sensi, nell’interpretare l’attempato preparatore di tofu, donando con il passare dei minuti un’emotività sempre più particolare.
In Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano è facile affezionarsi al protagonista della vicenda. Ciò che altrove potrebbe sembrare un pigro tentativo di ancorarsi ad una realtà plausibile, qui diventa un punto a favore del lungometraggio; non solo per il grande lato umano, ma specialmente per una connessione stretta con lo spettatore. D’altronde, il regista sta mettendo in scena piccoli momenti della vita di un uomo comune nella propria quotidianità.
L’ultimo lavoro di Mitsuhiro (Village Photobook, Shiawase no kaori) funziona proprio perché è un film romantico e apparentemente semplice, ma non per questo sdolcinato o preda di un cinema chiuso in compartimenti stagni. Da lodare anche la narrazione di un Giappone che cerca di liberarsi dagli odiosi luoghi comuni.
Tofu – La segreta ricetta del signor Takano non cerca la verità dei fatti, poiché la vita è tutto un quiz (in questo caso parafrasando il film) come avrebbe cantato qualcuno, quindi meglio lasciare ampio spazio alla fantasia e alla creatività. Dopo tutto è pur sempre finzione.
Una girandola di emozioni peculiari che a parole è difficile descrivere, più semplice cogliere in delle immagini ricche di speranze, come del resto allude il sognante finale.
Il lungometraggio del regista giapponese racconta alcune pagine di vita dai toni romantici, ma racchiuse in verità profonde. Un film piccolo (ma non per durata) capace di sorprendere lo spettatore in più occasioni, a partire da “semplici” movimenti di macchina.
Esagerando, si potrebbe dire che si tratta di una poesia filtrata attraverso l’occhio vigile di un autore, che in questo caso risulta decisamente interessante.
Non resta dunque che consigliare di recarsi in sala per scoprire la vita “poco memorabile” di un uomo qualunque, ma al tempo stesso straordinario.
Il trailer italiano del film: