Togo – Una grande amicizia recensione film di Ericson Core con Willem Dafoe, Julianne Nicholson, Christopher Heyerdahl, Richard Dormer, Adrien Dorval e Nive Nielsen
Tutti noi abbiamo in mente la storia di Balto, resa celebre dall’omonimo film d’animazione del 1995 diretto da Simon Wells per la Amblin Entertainment. Ma se vi dicessimo che la storia che noi tutti conosciamo, non fosse esattamente quella che ci hanno raccontato e che, accanto a Balto c’era anche un altro cane di nome Togo, cresciuto sempre dallo stesso proprietario, l’allevatore Leonhard Seppala che considerava Togo il migliore dei suoi cani, in grado di trainare per ben 91 delle 600 miglia previste in staffetta dalla Corsa del Siero la preziosa slitta che trasportava le medicine necessarie per salvare la vita della popolazione dall’epidemia di difterite che la stava sterminando.
A parlarci di questa avventura è la nuova produzione Disney disponibile sulla piattaforma Disney+ e firmata da Ericson Core, noto per aver già portato sul grande schermo Point Break (2015), remake del cult del 1991 diretto da Kathryn Bigelow.
Cercando di cavalcare il successo che ottenne Balto, soprattutto negli anni che seguirono la sua distribuzione (inizialmente il film non era molto conosciuto, un po’ come accadde per Il gigante di ferro di Brad Bird), Disney si appropria di una storia che non fa parte della propria tradizione (a tal proposito ci ritorna in mente Il richiamo della foresta di Chris Sanders) declinandola nella sua componente più realistica ed attinente ai fatti.
Avvalendosi della regia di Ericson Core, il colosso cinematografico americano punta sulla presenza di Willem Dafoe nel ruolo del protagonista principale Leonhard Seppala e realizza un film che, per alcuni aspetti, dedica una particolare attenzione alla resa fotografica e alla riuscita spettacolare di determinate sequenze, ma, dall’altro lato, mal descrive la componente umana presente nella storia.
Nonostante siano molti i flashback che, accanto ai guai combinati dal piccolo Togo, cercano seppur in modo poco efficace di spiegare le scelte di Leonhard, forse per la freddezza con cui vengono giustificati certi comportamenti, forse per l’eccessiva attenzione dedicata alla crescita del cucciolo, manca quell’immedesimazione che avrebbe potuto segnare la differenza dando all’opera più credibilità e coinvolgendo maggiormente il pubblico nelle vicende trattate.
Togo – Una grande amicizia si rivela un film per famiglie piacevole e poco impegnato che intrattiene ma non coinvolge, diverte ma non sorprende, anche a causa di uno scarso sviluppo dei personaggi. Vi consigliamo caldamente di recuperare Balto dallo scaffale.
Nicola