Tolkien recensione del film di Dome Karukoski con Nicholas Hoult, Lily Collins, Colm Meaney, Derek Jacobi, Tom Glynn-Carney e Anthony Boyle
Con Tolkien Dome Karukoski realizza un biopic che ripercorre gli anni di formazione dell’autore dell’amatissima saga letteraria de Il Signore degli Anelli, dal momento in cui trova amicizia, coraggio e ispirazione a scuola, tra un gruppo di scrittori e artisti. L’amicizia si rafforza col crescere dei protagonisti, mentre vivono insieme l’amore e la perdita, compreso il tumultuoso corteggiamento da parte di Tolkien (Nicholas Hoult) alla sua amata Edith Bratt (Lily Collins), fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale che minaccia di distruggere il loro legame. Tutte queste esperienze ispireranno Tolkien e confluiranno nei suoi famosi romanzi sulla Terra di Mezzo.
L’intento del regista è chiaro: mostrare da dove e in che modo prendono vita i personaggi e luoghi della saga. I riferimenti a Il Signore degli Anelli sono evidenti, esempio lampante è l’inquadratura sul paesino di Sarehole – dove l’autore ha trascorso la sua infanzia – che rimanda alla Contea descritta nel romanzo.
Ancor più evidente è chi ha ispirato Tolkien per la scrittura della bellissima principessa degli elfi Arwen: la moglie Edith Bratt, conosciuta in collegio. È proprio grazie alla Bratt e al suo amore per l’opera di Wagner, L’oro del Reno, che nasce l’idea di un anello magico.
Grande spazio e importanza sono dati dal regista alla passione di Tolkien per le lingue antiche, che lo porterà ad inventarne ben quattro.
Anche le trincee della Prima Guerra Mondiale sono un evidente riferimento alla battaglia di Mordor descritta nella trilogia.
Un po’ meno chiaro è, invece, il rapporto che il film intreccia con la saga cinematografica, perché se tutti i punti sopra citati sono un piacevole richiamo all’universo fantastico tolkieniano, dal momento che essi sono facilmente comprensibili per tutti gli appassionati del racconto degli Hobbit (ma al tempo stesso non disturbano la visione del film ai neofiti), sono presenti, invece, determinate immagini di rimando alla figura di Sauron e ad un cavaliere oscuro, che potrebbero risultare non immediatamente chiare a chi non si è mai avvicinato ai libri o ai film.
Nel ripercorrere la genesi del più grande autore fantasy della storia della letteratura, Tolkien risulta un racconto appassionante, costantemente in bilico tra la realtà e l’immaginazione.
Gaetano Balzano, Michele Balzano