Tom Holland incontra la stampa italiana in proiezione olografica in occasione delle presentazione di Spider-Man: No Way Home: l’intervista
Come piegare lo spazio e il tempo per collegare Roma e Los Angeles? Si parla di cinema, si parla di Spider-Man: No Way Home, quindi meglio optare per un ingegnoso gioco di luci e proiettori per avere l’illusione di essere al cospetto di un Tom Holland olografico nel Teatro 10 di Cinecittà. Ecco quindi servito un incontro con la stampa futuristico, moderato da Alessandro Cattelan, prima dell’uscita in sala del nuovo capitolo della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.
Tom Holland: l’intervista
Nel nuovo film diretto da Jon Watts, che vede nel cast anche Benedict Cumberbatch, Zendaya, Alfred Molina, Marisa Tomei e Willem Dafoe, si parla degli effetti dello svelamento dell’identità di Spider-Man (operato da Mysterio in Far from Home) stabilendo un curioso parallelismo tra Tom Holland in carne ed ossa e Spider-Man. «Una delle cose interessanti di questo terzo capitolo è che riguarda le conseguenze della fama. Avevo 18 anni quando ho cominciato, ora ne ho 25. Spider-Man mi ha cambiato la vita e se ne primi due film ero io a imparare da Peter Parker, ora è lui a prendere qualcosa da me».
Un cambiamento epocale anche per i fan della prima ora e su cui l’attore non ha certezze da offrire. «Onestamente non lo so. Il cambiamento è positivo ma anche preoccupante, posso solo dire che tutti i cambiamenti che con la Marvel abbiamo fatto sono sempre stati fatti per un motivo. Quindi non vedo l’ora di vedere e ascoltare le reazioni dei fan, ma non so quali potranno essere».
Una crescita del personaggio di cui sarebbe fiero Tony Stark. «Per la prima volta Spider-Man farà cose incredibili, anche per un supereroe e finalmente diventerà un vero leader prendendo in mano la propria vita. Sarà la prima volta in cui prenderà delle decisioni invece di seguire gli altri. Insomma lo vedremo crescere» ha detto l’attore britannico, ricordando anche che la presenza di Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) non sostituisce affatto quella di Iron Man, configurandosi più come una sorta di Mr. Wolf del MCU.
In chiusura c’è stato spazio anche per parlare delle vecchie glorie care agli appassionati, Alfred Molina e Willem Dafoe, di nuovo nei panni di Octopus e Green Goblin, «È stato incredibile condividere il set con loro, sono stati deliziosi» con un accenno ad un eventuale trapasso di nozioni operato da Andrew Garfield e Tobey Maguire: «Sono cresciuto guardando i loro film, tutti gli insegnamenti li ho presi da lì ma non ho avuto modo di parlare direttamente con loro».
L’unico modo per capire se si tratta di una frase di circostanza è attendere trepidanti il 15 dicembre con l’uscita nelle sale di Spider-Man: No Way Home, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.